Sostegno all’inclusione attiva: ora possono accedere molte più famiglie

Il Governo ha modificato i criteri ampliando la platea dei beneficiari; chi riceve il contributo deve sottoscrivere un impegno di formazione, o di cura della famiglia oppure di attività sociale 

Foto archivio

Come richiesto da più parti il Governo ha provveduto ad ampliare la platea dei beneficiari del Sostegno per l’inclusione attiva (il cosiddetto Sia): molte più famiglie, dunque, potranno usufruire dei benefici previsti. Il Sostegno per l’inclusione attiva è una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali sia presente almeno un minore oppure un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza. La novità del provvedimento sta nel fatto che per accedere al contributo occorre aderire ad un progetto che prevede una qualche attività sociale o lavorativa, accompagnata da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali. Di qui la denominazione “inclusione attiva”: si prevede che il beneficiario si attivi per migliorare la sua situazione, non resti passivamente ad aspettare l’aiuto mensile.

Le domande per il Sia vanno presentate alle sedi del Consorzio Monviso solidale (0172.698411). Chi ha già presentato domanda nei mesi scorsi e si è visto negare il contributo perché non rientrava nel punteggio previsto, non deve ripresentare domanda; l’Inps infatti rivaluterà automaticamente queste situazioni.

 

L'articolo su La Fedeltà di mercoledì 31 maggio