Comune di Fossano e Alpi acque separati alla meta

Mirella Brizio difende la Società mista. Il Comune, socio di maggioranza, ha già scelto il modello gestionale pubblico

La presidente di Alpi acque Mirella Brizio è impegnata in prima fila, in questi giorni, in una battaglia a suon di comunicati per sostenere le ragioni della società mista pubblico-privata nel confronto mediatico - alimentato sulle pagine de “la Stampa” - tra i diversi modelli gestionali, con o senza partner privato, del servizio idrico in provincia di Cuneo. Al centro dei riflettori ci sono le tariffe applicate e gli investimenti sostenuti dai gestori pubblici e privati, nonché le divergenze tra i modelli in ordine all’accumulo degli utili e alla spartizione dei dividendi (possibilità che la gestione pubblica non contempla). Tutto questo in vista del pronunciamento dell’assemblea dei sindaci di mercoledì 28 marzo che dovrà decidere sulla governance della futura Società unica provinciale. 

A quell’assemblea, però, l’Amministrazione di Fossano - che di Alpi acque è il socio di maggioranza relativa - ha già deciso che cosa sceglierà. E la sua scelta ricadrà sul modello interamente pubblico. Lo ha detto il vice-sindaco Vincenzo Paglialonga nella riunione dell’8 marzo, lo ribadisce al telefono il sindaco Davide Sordella. 

La “cacofonia” tra le due voci - quella di Alpi acque e quella dell’Amministrazione comunale - che in teoria dovrebbero cantare all’unisono non è passata inosservata tra gli addetti ai lavori, alimentando qualche punto interrogativo sullo stato dei rapporti tra Comune e Società controllata. A sentire i diretti interessati, tuttavia, non c’è nulla di strano. “Non ho nessuna intenzione di andare contro la volontà dei soci - dice Brizio -. So benissimo che la scelta spetta a loro. Ma è mio dovere difendere l’operato della Società che presiedo da informazioni errate o non complete sulle tariffe o sul piano di investimenti. Questo vale anche per il Consorzio Aeta, che rappresento da luglio 2017”.

Sordella non ha nulla da ridire. “Ci sta - afferma - che Alpi acque fornisca i suoi numeri al dibattito. Ed è normale che la presidente difenda l’operato della Società, che è composta anche da altri Comuni, oltre a Fossano, non tutti con la stessa nostra posizione, nonché dal socio privato. Tutto questo, però, soltanto fino al 28 marzo. Da quel giorno, qualunque sia la decisione, Alpi acque dovrà adeguarsi al mandato dell’assemblea”. 

Salvo imprevisti, sarà quello di passare alla gestione pubblica. Che gode della stragrande maggioranza dei consensi tra i Comuni della Granda. E che anche Fossano, dopo aver flirtato a lungo con l’ipotesi del modello misto, oggi vede con favore. Sordella spiega le ragioni della “conversione”: “Ci è stato garantito che la nostra tariffa (una delle più basse della provincia) resterà tale ancora per qualche tempo e che il passaggio verso la tariffa unica provinciale sarà graduale. Gli investimenti nel Piano d’ambito per Fossano sono stati aumentati e anticipati nel tempo. La sede verrà mantenuta e, anzi, salirà di grado: verrà equiparata a quella di Savigliano. In conclusione, abbiamo avuto una risposta a tutte le nostre preoccupazioni. E anche se siamo soddisfatti dell’operato in questi anni di Alpi acque, tenuto conto che la maggioranza dei Comuni ha già deciso per la gestione pubblica, non abbiamo più motivo per dire di no”.

Su "la Fedeltà" di mercoledì 21 marzo