Crisi delle pesche: il Governo ha chiesto misure urgenti all’Europa

La Coldiretti chiede un accordo di filiera con l’intermediazione del ministero; mercoledì le organizzazioni di Aginsieme distribuiscono pesche cuneesi a Roma

Il ministero delle Politiche agricole ha chiesto  al Commissario europeo dell’Agricoltura un intervento in grado di affrontare la crisi del settore delle pesche e nettarine. La questione delle pesche è stata affrontata nel “questione  time”presentata nell’ambito della Commissione agricoltura di cui fa parte il deputato cuneese Mino Taricco del Pd. “Il ministero ci ha confermato di aver monitorato l’evoluzione in negativo dei prezzi del settore e di aver formulato richieste precise a livello comunitario, ma ci ha anche detto di essersi messo in contatto con altri Paesi europei, quali Spagna, Francia e Germania, per approntare soluzioni comuni al problema. Siamo soddisfatti della celerità con cui ci è stata fornita la risposta. Quanto annunciato oggi, e compiuto negli scorsi giorni, rappresenta un primo passo, che dovrà cercare di rimediare, a breve, alla crisi in atto, ma non dobbiamo dimenticarci che, in futuro, dovremo continuare a lavorare per approntare adeguati strumenti per cercare di prevenire il manifestarsi, in futuro, di situazioni come quella che molte aziende stanno vivendo ora”. In proposito la Consulta frutticola di Coldiretti Cuneo, sta valutando una serie di strategie per il settore che, in Piemonte, coinvolge circa settemila ettari di pesche e nettarine con un fatturato di 150 milioni di euro ed una produzione superiore ai 1.5 milioni di quintali. “È necessario che la filiera della frutta piemontese venga totalmente ridisegnata alla luce delle mutate situazioni di mercato, dove il frutticoltore veda almeno riconosciuti i costi di produzione che nel caso della situazione attuale non può essere inferiore ai 40 centesimi al kg.  Occorre iniziare una discussione in termini economici concreti per ottenere che nella Grande distribuzione la frutta made in Piemonte, insieme al resto della frutta italiana, sia maggiormente valorizzata. Questo lo si ottiene con accordi di filiera che vedano seduti al tavolo i frutticoltori, le Organizzazioni dei produttori e la Grande distribuzione con la mediazione del ministero dell’Agricoltura. Se non si arriva a questo, il rischio default è reale”. Intanto oggi, mercoledì 30 luglio, Agrinsieme (il coordinamento che riunisce Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative italiane - che a sua volta comprende Fedagri Confcooperative, Agci Agrital e Legacoop Agroalimentare), sarà in piazza Montecitorio a Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi che sta attraversando il comparto attraverso la distribuzione di pesche e nettarine “made in Cuneo”. “Chiederemo ai rappresentati delle istituzioni provvedimenti di emergenza  - dichiara Alberto Giordano, presidente della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo - tra cui sgravi contributivi e sospensione delle tassazioni. I prezzi di vendita dei prodotti, infatti, sono molto al di sotto dei costi di raccolta”.