Preoccupazione al Mercatone di Genola

Convocato in Regione un tavolo di trattativa

Paura e incertezza sul futuro del posto di lavoro si legge sui volti e nelle parole dei dipendenti del Mercatone Uno di Genola.

Lunedì pomeriggio anche i 21 dipendenti di Genola hanno aderito all’assemblea sindacale organizzata in tutte le filiali presenti in Italia per aggiornare lavoratrici e lavoratori circa l’andamento delle vertenze. “La situazione è grave - spiegano i segretari di categoria Uiltucs Francesco Ortelli e Cgil Eddy Arcuri -. Si sperava che entro il 28 febbraio si presentassero eventuali proposte da parte di acquirenti, ma non ci sono state. La speranza anche se improbabile è l’acquisizione o ricapitalizzazione del gruppo. Il rischio è lo smembramento dei punti vendita”.

Il Gruppo nel mese di gennaio ha presentato istanza di concordato in bianco (per bloccare le azioni dei creditori riservandosi di presentare il piano di risanamento in un secondo momento deciso dal giudice). “È grave perché l’azienda non ha soldi per rispettare il pagamento dei contratti di solidarietà”. Gli amortizzatori sociali in corso prevedono l’anticipazione da parte dell’azienda, ma questa ha dichiarato di non disporre di liquidità, pertanto si dovrà ricorrere all’Inps, previa autorizzazione del Tribunale e del ministero del Lavoro. “I dipendenti a gennaio non hanno ricevuto lo stipendio - aggiungono i segretari di categoria -. Il rischio è il fallimento. Famiglie senza stipendio, in alcuni casi marito e moglie sono occupati al Mercatone. Una tragedia”.

Il sindacato lamenta la mancanza di una strategia commerciale e di marketing da parte del gruppo, incapace di rinnovarsi e contrastare la crisi economica, salvaguardando anche l’occupazione.

È dura - dicono i dipendenti -. Siamo entrati nel 2007, anno di inaugurazione del punto vendita - eravamo più di trenta - e credevamo di avere un lavoro sicuro fino alla pensione. Oggi viviamo nell’assoluta incertezza. Tutto è vago e non sappiamo cosa ci aspetta, quale futuro avremo”.

Martedì 3 marzo in Regione si tiene un incontro con l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, a cui sono stati invitati i rappresentanti sindacali, oltre a quelli della società, il presidente della città metropolitana, insieme ai presidenti di Provincia e ai sindaci dei Comuni in cui Mercatone Uno ha dei punti vendita (14 in tutto il Piemonte per un totale di 400 addetti).

Le segreterie nazionali di Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs hanno anche lanciato la proposta di tenere il 13 marzo un presidio presso il ministero dello Sviluppo economico.

Servizio sul numero de La Fedeltà in edicola mercoledì 4 marzo