Gli italiani lo fanno meglio… il latte

Una campagna di informazione dei consumatori realizzata dagli allevatori; l’obiettivo è di ridurre le importazioni dall’estero che penalizzano il settore e costringono molte aziende a chiudere quando l'Italia produce soltanto il 60% del fabbisogno

 

“Gli italiani lo fanno meglio... il latte”. La campagna di comunicazione, autofinanziata dagli stessi produttori del latte, è stata realizzata dagli “autoconvocati”, gli allevatori che da mesi si tengono in contatto via sms e WhatsApp per far fronte alla difficile situazione del settore lattiero caseario. Gli stessi che l’autunno scorso organizzarono la partecipatissima assemblea a Vigone, proponendo una serie di iniziative di protesta per costringere gli industriali a pagare il latte in modo più remunerativo. Da quell’incontro partirono i sit-in davanti ai caseifici e altre forme di protesta. Purtroppo la situazione non è migliorata: in vista della scadenza dei contratti sono piovute le disdette da parte dei caseifici, che in questo modo hanno mano libera per poter ricontattare singolarmente le partite di latte. Qualche allevatore si è trovato a carte sporche, disdettato e senza acquirente. L’azione dimostrativa di un allevatore di Saluzzo (costretto a gettare il latte, non avendo trovato acquirenti, “visto che i caseifici preferiscono rifornirsi all’estero”) ha provocato qualche riflessione anche tra i consumatori.

Hanno fatto bene, quindi, gli “autoconvocati” a rivolgersi direttamente ai consumatori spiegando che è necessario che richiedano latte e formaggi prodotti con latte 100% italiano; è un modo per costringere i caseifici a rifornirsi dai nostri allevatori e non all’estero (dove il latte costa meno ma è anche di qualità inferiore, per stessa ammissione degli industriali).

Lo slogan del manifesto ha quello stile un po’ goliardico tipico del mondo rurale. “Gli italiani lo fanno meglio... il latte”. L’invito è imperativo: “Scegli solo prodotti contenenti latte 100% italiano e avrai prodotti più sicuri, genuini e più sani”.