“Tra gennaio e giugno del 2019, lungo la rotta del Mediterraneo centrale ha perso la vita una persona ogni 6 arrivate in salvo in Italia, rispetto ad una ogni 18 nello stesso periodo dello scorso anno”. Lo afferma l’Unhcr Italia, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel diffondere i dati aggiornati su morti e dispersi nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste europee dall’Africa e dal Medio Oriente.
Tra gennaio e giugno 2019 sono state 667 le persone morte o disperse nel Mediterraneo (erano state 1.289 nello stesso periodo del 2018): di queste 423 (63%) lungo la rotta del Mediterraneo centrale a fronte di 2.779 migranti sbarcati in Italia, 193 (29%) lungo quella del Mediterraneo occidentale rispetto alle 10.475 giunte in Spagna, 51 (8%) nel Mediterraneo orientale a fronte delle 12.863 arrivate in Grecia. Le stime dicono che nei primi 6 mesi dell’anno sono 128 le persone morte (384 nello stesso periodo del 2018) e 539 quelle disperse (905). A fronte di numeri assoluti in calo, i dati diventano impietosi se si considera il rapporto tra chi non ce l’ha fatta a raggiungere le coste europee dall’Africa e chi le ha raggiunte. Nel 2019 ogni 1.000 arrivi di migranti in Grecia, sono stati 4 quelli morti o dispersi (erano 3,5 nel 2018); 152,2 i morti o dispersi nel 2019 (erano 56,6 nel 2018) ogni 1.000 persone arrivate sulle coste italiane; e 18,4 i morti o dispersi nel 2019 (erano 20 nel 2018) ogni 1.000 migranti giunti in Spagna via mare.
Immigrati morti nel Mediterraneo, percentuale triplicata dal 2018
Lo afferma l’Unhcr Italia, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati