Acqua pubblica, i nodi arrivano al pettine

È pronta la perizia di Hydrodata sul valore residuo per la liquidazione dei soci privati. Prime sentenze (provvisorie) sui ricorsi. Ma non siamo ancora alla parola fine

Acqua pubblica presidio Fossano

Arrivano lentamente al pettine i nodi sulla gestione del servizio idrico in provincia di Cuneo. Giovedì 27 febbraio, Coronavirus permettendo, a Cuneo si riunirà la Conferenza d’ambito dell’Ato, che sarà chiamata a deliberare sul “valore residuo” da corrispondere ai partner privati delle Società miste (come Alpi acque) per la loro liquidazione. L’ammontare è stato calcolato con una perizia, affidata alla società Hydrodata, che ha richiesto mesi di lavoro e che sarà sottoposta a ulteriori osservazioni (entro il termine di 60 giorni) prima di essere inviata all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente - l’Arera - per il parere (definitivo?).

In parallelo, il Tribunale superiore delle acque pubbliche ha emesso le prime sentenze sui ricorsi presentati contro la gestione unica e totalmente pubblica in provincia, depositate in tempi differenti da Aeta (il consorzio che raggruppa i tre gestori del gruppo Egea: Alpi acque, Alse e Tecnoedil), dalla sola Tecnoedil e da 28 Comuni “frondisti” contro le scelte compiute dall’Assemblea dei sindaci e dalla Conferenza d’ambito. Anche in questo caso, tuttavia, non siamo ancora alla parola fine. Le sentenze hanno infatti carattere provvisorio e rinviano a una nuova udienza, il 1° aprile, lasciando spazio ad un (eventuale) intervento della Regione.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 25 febbraio