La didattica capovolta per insegnare “senza” scuola

Il racconto di Paolo Gallizio, docente di Fisica al Liceo Scienze applicate del "Vallauri"

paolo gallizio didattica a distanza

Paolo Gallizio è docente di Fisica all’Istituto Vallauri di Fossano e anche lui, come i suoi colleghi, in questi giorni cerca di non far perdere il “senso” di scuola ai suoi allievi.
È una novità per lei o la utilizzava già da tempo? Non è una novità. Al liceo Scientifico opzione Scienze applicate del Vallauri abbiamo una consolidata tradizione di utilizzo delle tecnologie informatiche per la formazione a distanza. Per quanto mi riguarda, un’esperienza decisiva è stata la scoperta nel 2007 delle potenzialità dei podcast didattici (un "programma” registrato digitalmente, scaricabile e riproducibile in un secondo momento, anche su un telefono o lettore portatile), che ho iniziato a produrre dapprima insieme ai colleghi del Vallauri e poi autonomamente. Nel corso degli anni il mio canale Youtube si è arricchito di contenuti ed oggi offre a titolo completamente gratuito più di 50 videolezioni di fisica ed è seguito da oltre 1.100 iscritti. Da due anni ho organizzato questi miei contributi curando il sito “www.fisicaperlicei.it” nel quale le videolezioni sono presentate seguendo la programmazione di un liceo scientifico. Questa esperienza mi è tornata utile in questi giorni, sia per la disponibilità di materiale già pronto, sia per l’abitudine a creare rapidamente videolezioni. Anche se, va detto, il problema dell’insegnamento a distanza è principalmente di gestione del processo didattico, più che di strumenti tecnologici.
Vantaggi e svantaggi di questa tipologia di insegnamento? Il vantaggio principale della didattica capovolta on-line è sicuramente l’ottimale gestione del tempo di studio da parte degli studenti che, seguendo le videolezioni, possono procedere al proprio ritmo di apprendimento. Questa asincronia nel processo di spiegazione/apprendimento è fondamentale. Io ritengo inefficace utilizzare una piattaforma di videoconferenze per replicare on-line la lezione scolastica tradizionale. Svantaggi? Indubbiamente gli strumenti tecnologici attuali non sono ancora così evoluti da replicare la ricchezza dell’interazione “in presenza”; nell’insegnamento a distanza si sente la mancanza di quel feedback non verbale che consente al docente di orientare il proprio intervento. Resta aperto anche il problema della valutazione. Si possono proporre verifiche on-line che aiutino l’insegnante a correggere il percorso formativo, ma non è ancora risolto il problema della valutazione formale, il classico “voto sul registro”, per intenderci. Infine, e questo vale principalmente per le materie scientifiche, mi manca la possibilità di proporre i contenuti mediante attività di laboratorio, un elemento senza il quale il mio insegnamento risulta veramente impoverito.

L'intervista completa su La Fedeltà dell'11 marzo