In Svezia università chiuse e telelavoro per arginare l’emergenza

Paolo Fornaseri, fossanese, vive a Stoccolma con la famiglia

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Paolo Fornaseri, ingegnere fossanese, da quattro anni e mezzo vive a Stoccolma con la sua famiglia e lavora in Scania, l'azienda che produce camion e autobus.
Da Italiano ti è più facile a capire qual è la situazione in Italia e non devi esclusivamente affidarti ai giornali svedesi, ma lì come viene raccontata la situazione italiana? La situazione italiana è stata raccontata abbastanza accuratamente dai giornali fin dall'inizio, dai primi casi di positività alle prime zone rosse e alla quarantena estesa a tutto il Paese. Negli ultimi giorni vengono principalmente riportate le statistiche (numero di positivi e di decessi) senza fare grandi analisi, ma per riportare la gravità della situazione.
Come vivi da italiano all'estero la situazione dell'Italia? Sono preoccupato per i miei cari, sono triste per chi ha perso la vita a causa di questo virus, e per tutte le persone che stanno combattendo per la propria vita e quella degli altri. Penso a tutto il personale sanitario, e in generale ammiro chi svolge quei lavori che sono fondamentali per la società e che anche in questo momento non si possono fermare.
Il coronavirus non ha risparmiato neanche la Svezia. I contagi hanno superato quota mille. Sono state prese misure restrittive? Sì, sono state prese misure per contenere il diffondersi del virus, e ogni giorno vengono progressivamente prese nuove decisioni. Ecco qui una lista di alcuni provvedimenti: chi ha la possibilità deve lavorare da casa; le scuole superiori e le università sono chiuse e si avvalgono della teledidattica, mentre asili, scuole elementari e medie sono ancora in funzione. Questa divisione perché al momento si ritiene che la totale chiusura delle scuole possa provocare molti disagi, visto che i genitori che svolgono funzioni indispensabili nella società (sanità, catena alimentare, ecc..) rimarrebbero a casa per prendersi cura dei figli. Un’ulteriore motivazione che danno è che il ruolo dei bambini nella trasmissione del virus non è chiaro e che i bambini sembrano non avere sintomi gravi. Sembra comunque che si stiano organizzando per riuscire ad offrire il servizio scolastico ai figli di alcune categorie specifiche e chiudere tutte le scuole per gli altri. Vedremo nei prossimi giorni.
Sono state date altre indicazioni? Al minimo cenno di infezione alle vie respiratorie o febbre bisogna stare a casa e rimanerci fino a 48 ore dopo la guarigione, questo vale per chi non può lavorare da casa e anche per i bimbi che vanno all'asilo o a scuola. Il ministero degli Esteri sconsiglia di viaggiare all'estero, senza più fare distinzione tra zone più o meno a rischio Coronavirus; anche gli spostamenti da e per la regione di Stoccolma sono sconsigliati dato che è la regione dove si stanno verificando più casi; viene anche consigliato di rimanere a casa a chi ha più di 70 anni o è immunodepresso, e di avere meno contatti possibili con altre persone. I trasporti pubblici per il momento funzionano quasi in modo normale, ma da casa mia vedo la metropolitana passare ogni 10 minuti, e i vagoni sono pressoché vuoti anche nell'ora di punta.
Ci sono controlli particolari per chi arriva dall'Italia e dai paesi con più casi di Coronavirus? Non ho letto di controlli ufficiali, ma allo stesso tempo il traffico aereo di passeggeri è quasi a zero, e due (Danimarca e Norvegia) dei tre paesi confinanti con la Svezia eseguono controlli a tutti i loro confini per ridurre il diffondersi del virus. Quindi di fatto non c'è molta gente che arriva.