La Cia – Agricoltori italiani – rinnova il vertice provinciale; Conterno si ripresenta

conterno claudio

La Cia - Agricoltori italiani - di Cuneo, mentre completa il rinnovo dei presidenti di zona, si prepara a rinnovare la dirigenza provinciale: sabato 15 gennaio è in programma il congresso provinciale che si terrà nel salone del castello di Fossano con l’elezione del nuovo presidente e dei due vicepresidenti della Granda.

Il presidente uscente, Claudio Conterno, 59 anni, si ricandida alla presidenza. Contitolare, insieme a Guido Fantino, di un’importante azienda vitivinicola di Monforte d’Alba a coltivazione biologica, Conterno, nel 2010 aveva ricoperto il ruolo di responsabile della zona di Alba e, dal 2013, di vicepresidente vicario provinciale prima di assumere, nel 2017, quello di presidente provinciale.

In questi anni Conterno è stato affiancato da Marco Bellone, vicepresidente vicario, Gianmario Marchisio, vicepresidente e dai presidenti di zona: Giacomo Barbero di Alba; Giampiero Fornero di Cuneo; Silvio Monasterolo di Fossano; Fabio Bottero di Mondovì e Ivo Nicolino di Saluzzo. Direttore della struttura è Igor Varrone, vicedirettore vicario, Silvio Chionetti, vicedirettori, Filomena Sammarco e Daniela Destefanis.

“Ringrazio il personale della Cia che lavora con professionalità e passione – dice Conterno – e i dirigenti che mi hanno preceduto nella guida dell’associazione, Roberto Damonte e Valentina Masante (scomparsa improvvisamente a inizio 2012) con i quali ho collaborato e progettato la trasformazione organizzativa del sindacato.

In questi anni – prosegue – insieme ai miei collaboratori ho cercato di portare avanti molti progetti, in tutti i comparti cercando di insistere, in particolare, sul ruolo sindacale della nostra organizzazione, perché il nostro compito è rispondere agli interessi degli iscritti e del settore. Ma per contare e ottenere dei risultati bisogna fare sempre di più squadra e lavorare tutti insieme nella stessa direzione”.

“La qualità premia sempre”

Sul piano produttivo Conterno è convinto che solo la qualità possa portare frutti. “Il nostro compito è di aiutare le aziende a produrre bene, non solo ad ottenere i contributi. Ma nello stesso tempo dobbiamo pretendere che il prodotto di qualità dei nostri soci sia pagato per quello che vale. Per questo dobbiamo impostare dei ragionamenti con la Grande distribuzione e l’agro-industria. I prezzi non devono essere decisi e imposti dall’acquirente ma devono essere remunerativi e tener conto della qualità. In caso contrario, l’agricoltura dovrà pensare a distribuire quanto produce in modo autonomo”.

Conterno è critico rispetto alla burocrazia. “La struttura amministrativa è lenta, Spesso neanche per colpa dei funzionari, ma per l’ingarbugliato sistema di lavoro consolidatosi nei decenni. Prendiamo il Programma di sviluppo rurale: i bandi hanno regole assurde; se ne dovrebbero forse fare di meno, in modo da poterli chiudere in tempi più veloci. Anche perché con i sistemi informatici, ogni cosa si può controllare rapidamente e nei dettagli”.

Infine, da buon coltivatore biologico, spezza una lancia in favore dello sviluppo sostenibile. “Occorre prestare molta attenzione alle nuove tecnologie, imparando ad usarle in modo da rendere compatibili economicamente le produzioni sostenibili”.