La sinodalità dal Nuovo Testamento all’Ecumenismo

Il 29 aprile serata di approfondimento proposta da Sti e Issr

Sti E Issr

La Sinodalità dal Nuovo Testamento all’Ecumenismo. È il tema della serata di approfondimento organizzata dallo Studio Teologico interdiocesano (Sti) e dall’Istituto di Scienze Religiose (Issr) venerdì 29 aprile alle ore 20,30 nell’aula magna del Seminario interdiocesano (viale Mellano 1), a Fossano. Si confronteranno tra loro e con il pubblico don Aldo Martin (docente di Nuovo Testamento, Rettore del Seminario diocesano di Vicenza) ed Eric Noffke (docente di Esegesi del Nuovo Testamento, Facoltà Valdese di Teologia a Roma). L’iniziativa, realizzata in presenza, si inquadra nei percorsi di approfondimento culturale offerti da Sti e Issr ai propri studenti ed è rivolta altresì a tutto il pubblico interessato (ex-allievi, laici, clero, docenti di religione e di altre discipline, membri delle commissioni ecumeniche delle diocesi, fratelli e sorelle evangelici e ortodossi, pubblico cittadino fossanese).

I termini sinodo e sinodalità risultano sostanzialmente estranei al lessico teologico del Nuovo Testamento, ma il significato del concetto è chiaro nel richiamo al “camminare insieme” verso Cristo. Mai come oggi, e come negli ultimi anni, tuttavia in ambito cattolico, e non solo, la realtà sottesa a questi termini è oggetto di un vivace dibattito in ambito ecclesiologico e pastorale. Ciò è dovuto senz’altro, nel contesto del pontificato di papa Francesco, alla rinnovata vitalità e vivacità del Sinodo dei Vescovi, organismo nato dopo il Vaticano II, ma a lungo depotenziato negli ultimi decenni nella sua effettiva funzione di istanza decisionale e di dibattito. Da ultimo un rinnovato interesse al tema della sinodalità, si deve anche al percorso che ha condotto le nostre diocesi alla celebrazione dei propri sinodi a livello di chiesa particolare. In diversi paesi europei ed extra-europei, ad iniziare dalla Germania, si sono avviati nel frattempo vivaci percorsi di discussione e di riforma a livello delle conferenze episcopali.

Emerge in tal senso un’istanza di partecipazione ai processi decisionali a ogni livello da parte dei laici e di tutti coloro che esercitano in forme diverse funzioni ministeriali all’interno della Chiesa in vista di un rinnovamento della “forma ecclesiae” che ci consenta, in quanto cristiani, di far fronte con efficacia alle sfide di un contesto culturale profondamente mutato rispetto ai secoli successivi al Concilio di Trento. Un impulso decisivo in tal senso proviene anche dal progresso del dialogo ecumenico con le altre tradizioni cristiane: la sinodalità a ogni livello, nel suo rapporto con il primato si colloca al cuore del confronto cattolico-ortodosso, così come può costituire una risorsa preziosa il confronto con le forme “sinodali” che la tradizione della Riforma protestante ha sperimentato nei secoli dal XVI ad oggi nell’esercizio del ministero episcopale in ambito ecclesiale. Grazie ai due relatori sarà possibile tornare a confrontarsi con quanto il Nuovo Testamento, e in particolare la tradizione paolina e l’opera lucana, ci possono insegnare sul tema, a partire da un fecondo confronto tra differenti sensibilità esegetiche e teologiche, scaturenti dalle diverse tradizioni confessionali. Una lezione preziosa anche per tutti coloro che vivono quotidianamente l’esperienza della sinodalità nel contesto della parrocchia e della diocesi”.