Convegno Caritas diocesane, Chiesa dalla parte dei poveri

Aumenta la povertà degli anziani soli, degli stranieri, dei giovani under 34 e dei minori, soprattutto nel Meridione. La presenza in Italia di 5,6 milioni di persone in povertà assoluta è il segno che la situazione si sta cronicizzando

Caritas Convegno Nazionale
Nino Mana, Costanza Portesani, Gabriella Tortone e Giulia Filippi, delegati fossanesi al 42° Convegno nazionale delle Caritas diocesane

“Camminare insieme sulla via degli Ultimi”. Il titolo del 42° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, (svoltosi a Rho dal 20 al 23 giugno) riassume l’approccio sinodale con cui i partecipanti, provenienti da 165 diocesi - tra cui Fossano con 4 delegati -, hanno affrontato il tema della povertà che sta toccando in Italia oltre 6 milioni di persone. Uno stile che ha la pretesa di rinnovare le attenzioni di Caritas verso i poveri dopo le esperienze maturate in questi anni di crisi sociale economica, sanitaria che hanno aumento il numero dei poveri, ma che hanno anche richiesto una capacità di rinnovamento, di adattamento alla nuova realtà, una fantasia di interventi, l’apertura a tutte le realtà che assieme a Caritas condividono attenzioni e sensibilità. Camminare insieme nello stile sinodale non è solo l’accompagnamento che contraddistingue il metodo Caritas, ma è anche dialogo continuo, reciproco ascolto e arricchimento. I poveri non devono solo avere un ruolo recettivo e passivo, ma devono assumere ruoli e spazi di protagonisti. Il vescovo Matteo Zuppi, neoletto presidente della Cei, e mons. Carlo Alberto Redaelli, presidente di Caritas Italiana, hanno con forza evidenziato che le comunità cristiane hanno il dovere di mettersi in ascolto, di camminare con il passo degli ultimi, di lasciarsi contaminare e cambiare. La Caritas non è un’agenzia esterna a cui affidare la carità, ma l’espressione di una comunità che diventa consapevole “che non si serve il Vangelo se non si serve quell’altra grande Eucarestia che è il servizio ai poveri”.

I gruppi di lavoro hanno affrontato i temi del servizio Caritas secondo l’indirizzo che Papa Francesco aveva consegnato in occasione della celebrazione del 50° di Caritas Italiana: partire dagli ultimi, partire dal Vangelo, avere creatività adatta ai tempi in cui viviamo. Il lavoro è stato intenso, svolto con passione e responsabilità e ha fatto prodotto proposte e istanze. Sono emerse indicazioni che saranno riprese negli orientamenti programmatici dei prossimi anni dal direttore di Caritas Italiana don Marco Paniello. Nel suo intervento conclusivo Paniello ha inserito alcuni spunti raccolti nei gruppi di lavoro: “Vivere la complessità, con lo stile del Vangelo, annunciare la speranza per uscire dal guado, insieme, nella Chiesa, nel mondo, in ascolto, oltre gli schemi, accompagnando con creatività, attenzione e cura, da cittadini attivi, in rete, nella giustizia e nella legalità, con fantasia e vivacità”. Indicazioni molti stimolanti che apriranno Caritas e Chiesa a percorsi innovativi.

Grande interesse è stato destato da alcune testimonianze significative. Vincenzo Linarello, Presidente del consorzio sociale Goel, ha portato una entusiasmante testimonianza di impegno nella lotta contra la cultura mafiosa che la ndrangheta semina nel contesto calabrese. La comunità cristiana e civile ha attivato una serie di iniziative che mirano al riscatto sociale, economico, all’educazione al lavoro e alla legalità. I direttori di Caritas Ucraina e Caritas spes di Kiev hanno presentato le attività che stanno svolgendo nel contesto della grave guerra in corso. Gli aiuti materiali ed economici sono urgenti e vitali per la popolazione ormai ridotta allo stremo, ma è parimenti necessaria la presenza di Caritas che assieme agli aiuti distribuisce coraggio, speranza e messaggi di pacificazione. Sono state presentate esperienze significative compiute da giovani che operano in Italia e all’estero con progetti Caritas che hanno entusiasmato l’assemblea, ma soprattutto hanno aperto prospettive per l’accoglienza e la valorizzazione dei giovani nelle attività Caritas.

Ogni partecipante è tornato ai propri impegni di servizio con la consapevolezza rimarcata ancora da don Marco Paniello: “Lungo le tre vie continuiamo a camminare assieme con tre consapevolezze: fare la nostra parte come chiamata alla responsabilità, abitare le tensioni con dinamismo, partire dal protagonismo dei poveri per riconfigurare le nostre realtà”. È stato un momento di confronto, di scambio, ma anche di ricarica per tornare a svolgere un quotidiano e non facile servizio ai poveri.

Nino Mana, direttore Caritas Fossano

APPROFONDIMENTO
Anziani soli, stranieri e minori sempre più poveri (SIR)

Caritas Convegno Nazionale 2