Nuove regole sono entrate in vigore, lunedì 16 ottobre, per l’assistenza medica in Casa di riposo. Entro quella data, infatti, tutti gli ospiti convenzionati (quelli per i quali l’Asl riconosce una partecipazione del 50% al pagamento della retta) hanno perso il vecchio medico di famiglia, che è decaduto dall’incarico, scegliendone uno nuovo tra quanti, in estate, avevano aderito ai bandi indetti da Regione e Asl per le Case di riposo. È la conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo accordo integrativo regionale siglato con i medici di medicina generale, che si pone l’obiettivo di potenziare l’assistenza in Rsa - tema da tempo all’ordine del giorno - vincolando i medici che scelgono di assistere gli ospiti in struttura ad una presenza periodica (che oggi non c’è), proporzionale al numero di assistiti e da concordare con il direttore sanitario.
Condivisa la finalità, tuttavia, l’accordo ha suscitato molte perplessità tra gli addetti ai lavori. Il primo nodo è legato alla limitazione del principio della “libera scelta” del proprio medico, dal momento che gli ospiti si sono trovati a scegliere tra due, massimo tre professionisti, e in alcuni casi alla sua soppressione di fatto, avendo un solo medico manifestato la propria disponibilità per quella data struttura. La seconda è legata al fatto che i pazienti - molti a malincuore - si sono trovati a perdere il medico che li assisteva, magari da tanti anni, perché non ha aderito al bando.
Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 18 ottobre