A Centallo il mandala dei monaci tibetani

Ospiti in paese dal 5 all’8 novembre, hanno realizzato e poi distrutto l’opera d’arte “provvisoria”, simbolo di bellezza e di caducità dell’universo

Per quattro giorni hanno costruito un bellissimo mandala di sabbia. Poi domenica pomeriggio lo hanno distrutto. Hanno raccolto la sabbia e l’hanno chiusa in un’ampolla che, in processione, hanno portato sulle rive del torrente Grana, dove l’hanno gettata dopo aver completato le loro preghiere. È il rituale che cinque monaci buddhisti del monastero di Sera Jhe, in India, hanno compiuto a Centallo, dove sono stati ospiti dal 5 all’8 novembre. Grande la curiosità e l’interesse suscitato negli spettatori, che hanno gremito il salone polivalente dell Croce rossa, dove i monaci hanno realizzato, con proverbiale pazienza, la loro opera d’arte “provvisoria”, simbolo della bellezza e della caducità delle cose.  Un momento di grande spiritualità che si è ripetuto a Centallo per la terza volta in cinque anni.