La pianta come espressione del cielo e della terra – 13

La Cattedra del Contadino 30.11.2016

Il cielo - parte 2
Nella regione del cielo, la pianta produce foglie, fiori e frutti. Essa entra in relazione con il mondo animale attraverso il rilascio dei suoi profumi ed aromi. Il “laboratorio” di questa comunicazione è la foglia. Se per esempio la foglia è rafforzata da opportuni trattamenti naturali e le radici affondano in un terreno fertile, il processo fotosintetico sarà meglio realizzato, la pianta produrrà foglie più spesse e sarà in grado di respingere o comunque contenere e contrastare le possibili aggressioni esterne a carico di insetti e funghi patogeni. I fiori e gli aromi prodotti saranno più intensi e attrarranno insetti utili in modo più efficace; questi ultimi saranno in grado di aiutare la pianta nella produzione dei frutti o di difesa verso altri insetti patogeni.
Non dimentichiamoci infine come da immemore tempo l’uomo abbia osservato le influenze cosmiche del cielo e della Luna agire nelle piante influenzandone i raccolti e di come questa pratica suscita ancora oggi molto interesse nel mondo contadino.
Al centro di queste due regioni vi è il ritmo: annuale, stagionale ma anche giornaliero. La linfa scorre all’interno delle piante seguendo un ritmo scandito dall’impulso che giunge a queste due regioni direttamente dal cosmo.
La pianta si pone quindi come un “sistema aperto”, interconnesso tra il cielo e la terra, continuamente soggetto al dominio di queste due regioni ove essa ne diviene l’espressione congiunta; è la manifestazione di ciò che prima non era vivente e che poi lo diventa.
Quello che il “buon contadino” deve fare è assicurarsi che la pianta entri in comunicazione con queste due regioni in modo armonioso e completo diventando l’artefice creativo decisivo di questa comunicazione tra cielo e terra attraverso l’espressione delle sue pratiche agricole quotidiane.
(13 - continua)