Papa ai giovani nella Via Crucis: “Vogliamo essere una Chiesa che sostiene e accompagna”

Irresponsabile identificare ogni migrante come portatore di male sociale”

“Il cammino di Gesù verso il Calvario è un cammino di sofferenza e solitudine che continua ai nostri giorni”. Nel Campo Santa Maria l Antigua, Francesco abbraccia per la seconda volta a Panama i suoi giovani, insieme alla Croce della Gmg, e sceglie di farlo con una grande preghiera, quasi sussurrata, in cui trovano posto tutti i volti concreti della sofferenza e dei mali che sfigurano e disumanizzano la nostra società, ad ogni latitudine. “Egli cammina e soffre in tanti volti che soffrono per l’indifferenza soddisfatta e anestetizzante della nostra società che consuma e si consuma, che ignora e si ignora nel dolore dei suoi fratelli”, la denuncia dalla Cinta Costera: “Anche noi tuoi amici, o Signore, ci lasciamo prendere dall’apatia e dall’immobilismo. Non poche volte il conformismo ci ha sconfitto e paralizzato. È stato difficile riconoscerti nel fratello che soffre: abbiamo distolto lo sguardo, per non vedere; ci siamo rifugiati nel rumore, per non sentire; ci siamo tappati la bocca, per non gridare”.

La terza giornata del Papa a Panama è cominciata con la liturgia penitenziale celebrata insieme ai i giovani detenuti di Pacora, una “prima volta” nelle Gmg: “Ognuno di noi è molto di più delle sue etichette”, dice nell’omelia, prima di confessare 5 ragazzi... Continua a leggere