Malaria: non è allarme ma bisogna fare chiarezza

In Italia non c’è al momento alcun allarme malaria, ma occorre capire il prima possibile la modalità di trasmissione del parassita alla piccola Sofia Zago “perché questo caso apre uno scenario nuovo”. Ad affermarlo è Paolo Palma, immuno-infettivologo dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che sull’equazione immigrati-malaria cavalcata da alcuni schieramenti politici e da alcuni giornali taglia corto: “Non sta in piedi: è infondata e strumentale”. Lo abbiamo intervistato

Secondo dati Oms relativi al 2016, nel mondo sono circa 212 milioni i casi di malaria e circa 429mila i decessi, il 70% dei quali tra bambini di età inferiore ai 5 anni (di cui 292mila in Africa, dove si concentra anche il 90% dei contagi). Il ministero della Salute informa che dal 2011 al 2015 nel nostro Paese ne sono stati notificati 3.633, circa 720 l’anno. Si tratta di una malattia infettiva – non trasmissibile da uomo a uomo – causata da un parassita del genere Plasmodium, che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles. Quattro le specie di Plasmodium: purtroppo quello che ha colpito la piccola Sofia Zago, la bimba di quattro anni deceduta a Brescia dopo il ricovero a Trento, è il ceppo falciparum, il più aggressivo. “I bambini africani – spiega Palma – crescono in presenza del Plasmodium: molti purtroppo muoiono, gli altri imparano a conviverci; noi questa memoria/capacità immunologica non ce l’abbiamo”. In Italia, infatti, la malaria è scomparsa a partire dagli anni ’50... continua