La protesta dei cattolici davanti alla Casa Bianca

Questa volta davanti al Lafayette Park, sullo sfondo della Casa Bianca, le centinaia di persone che sfilavano non erano giovani con pugni alzati, ma piuttosto religiosi e religiose, sacerdoti, laici e i due vescovi ausiliari di Washington. Nel corso dello scorso weekend molti vescovi, sacerdoti e parrocchie hanno organizzato incontri online e preghiere, ma anche durante le messe sono state lette omelie e lettere pastorali che, senza mezzi termini, invitavano a fare passi concreti contro il “profondo peccato del razzismo”

Preti Proteste Stati Uniti
foto AFP-SIR

(da New York) Ieri sera davanti al Lafayette Park, sullo sfondo della Casa Bianca, sono ancora sfilate centinaia di persone. Stavolta però non erano giovani con pugni alzati, ma piuttosto religiosi e religiose, sacerdoti, laici e i due vescovi ausiliari di Washington.
Non c’erano i cartelli di "Black lives Matter", ma rosari e immagini della Madonna di Guadalupe e di Oscar Romero. Non urla, ma preghiere per la pace e la giustizia, letture bibliche, canti e poi i nomi di tutti gli afro-americani, cominciando da George Floyd, morti a causa dell’ingiustizia razziale. “Quello che stiamo vedendo nelle ultime due settimane, non è la nazione che vogliamo, l’America in cui crediamo”, ha detto in un’intervista al Catholic News Service, padre Ejiogu, un giuseppino che ha contribuito ad organizzare l’evento. “L’America è lacerata dall’orgoglio, dal razzismo e dall’ingiustizia. Quindi, vogliamo sfruttare questo momento per chiedere la riconciliazione”. Padre Ejioguha ha sottolineato che la manifestazione voleva solo riconoscere che tutte le vite contano, “le vite nere contano, le vite bianche contano, le vite spagnole contano, le vite asiatiche contano, tutte le vite, sì, ma ci sono alcune di quelle vite che sembrano ritenere che non contano”... continua a leggere

(fonte SIR)