“Donne, educate a complicarsi la vita per semplificare quella degli altri”

Un 8 marzo per riflettere sul carico mentale con la Consulta per le pari opportunità di Genola

“Parità, femminismo, donna, fatica, condivisione, sconosciuto, devo, crocerossina,...” sono alcune delle parole suggerite dalle donne e dagli uomini che lunedì 8 marzo hanno partecipato alla serata “Bastava chiedere!” organizzata on line dalla Consulta per le pari opportunità di Genola in collaborazione con Mai+sole di Savigliano e la partecipazione di Stefano Gemello della libreria Le Nuvole di Fossano.
La presidente della Consulta Tamara Gosman ha lanciato la provocazione dello sciopero femminista: “Cosa succederebbe se le donne per un giorno non lavorassero, soprattutto se fermassero quel lavoro invisibile fatto in casa?”. Proprio quel lavoro che per le donne rappresenta quel “carico mentale” presentato dalle vignette di Emma nel libro “Bastava chiedere”. “Vignette semplici, essenziali, ma dense di contenuto. Un libro - ha sottolineato Stefano Gemello - che dovrebbero leggere soprattutto i maschi. Storie che stimolano riflessioni profonde sul quotidiano. Che insegnano a guardare l’ordinario con lo sguardo femminile”. Quell’ordinario che “per le donne, educate a complicarsi la vita per semplificare quella delle persone che amano, è causa del carico mentale. Un carico invisibile e invasivo come se ci avessero donato uno stereotipo di genere” spiega Romina Testa. E allora? Allora è tempo di imparare a riorganizzare le liste col partner, educare i nostri figli tenendoli lontano dagli stereotipi, imparare a fermarsi e dedicare del tempo per sé... Insomma (forse!): “Basta chiedere!”.
Un primo spazio possiamo regalarcelo leggendo “Bastava chiedere. Dieci storie di femminismo quotidiano” di Emma, prefazione di Michela Murgia, edizione Laterza.

Articolo su la Fedeltà in edicola mercoledì 10 marzo