Sarà, per il secondo anno consecutivo, un “Natale a distanza” quello che la comunità di Fossano celebrerà con i ragazzi del Monsignor Signori e della Divina Provvidenza. Niente presepe vivente e nemmeno il presepe meccanico. “Non ce li possiamo permettere - spiega il responsabile di struttura Mauro Mandrile -. Lo diciamo a malincuore, perché l’apertura delle porte per Natale era sempre un momento bellissimo, ma con la pandemia in corso, con i protocolli in vigore, non possiamo creare assembramenti all’interno dell’edificio. Nello stesso tempo, però, i nostri 31 padroni di casa - chiamarli ospiti è un controsenso - vivranno ugualmente l’atmosfera del Natale all’interno della struttura, dove sono stati montati presepi e addobbi”.
La consolazione è che i sacrifici compiuti da febbraio 2020 ad oggi non sono stati vani. “In un anno e mezzo - spiega infatti Mandrile - non abbiamo avuto un solo utente contagiato e i pochi operatori positivi (il primo a maggio 2020) non hanno contribuito alla diffusione del contagio. Siamo stati molto fortunati. Ma ai miei 25 colleghi dico anche che meritano un plauso per l’attenzione e l’impegno che hanno prestato nello svolgere il loro servizio”.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 22 dicembre