Caro carburanti, “Rischio proteste incontrollate”

Il prezzo di benzina e gasolio continua a crescere - Le associazioni di autotrasportatori scrivono al Governo: "Pronti a fermare i motori"

Continua a salire il prezzo dei carburanti. In modalità “self service”, il costo medio della benzina supera 1,8 euro al litro anche nei distributori “no logo”, mentre quello del gasolio, sempre a livello nazionale, ha passato l’1,7 al litro nei distributori delle compagnie più note e si trova poco al di sotto di questa soglia alla “pompe bianche”.

Se i nuovi aumenti sono, insieme con quelli fatti registrare da luce e gas, un guaio per il bilancio familiare di tanti italiani, le proteste più intense provengono dal mondo dell’autotrasporto. Le associazioni nazionali di questa categoria, uniti sotto la sigla “Unatras” e di cui fa parte anche Confartigianato Trasporti, hanno inviato una lettera al Governo, a cui chiedono “subito risposte concrete”. In particolare, i firmatari vogliono “provvedimenti economici di sostegno alla categoria, come i crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo dal «tesoretto» che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise; la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio; la ripubblicazione aggiornata, da parte del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori; l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti”.

“Quello che si è abbattuto sul mondo dell’autotrasporto è un ciclone spaventoso – commenta Claudio Berardo, rappresentate provinciale degli Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo -. Il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate: c’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare. Unatras ha deliberato lo svolgimento di una serie di manifestazioni unitarie di autotrasportatori su diverse aree del territorio nazionale: iniziative che, in assenza di impegni precisi da parte dell’Esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi. Migliaia di operatori sono da un anno e mezzo alle prese con il rincaro dei carburanti, che negli ultimi mesi ha viaggiato a mille e non accenna a placarsi: gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, infatti riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso, ma anche l’additivo AdBlue per i veicoli più moderni e il gas naturale liquefatto. Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% in un anno, con maggiori costi per oltre 535 milioni di euro che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende”. “Il settore – conclude Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo - è fondamentale per l’economia italiana: nel nostro Paese oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, e i nostri mezzi nelle fasi peggiori della pandemia hanno continuato a viaggiare garantendo l’approvvigionamento dei beni primari. Chiediamo un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni per una soluzione dei problemi del comparto”.