È il teologo don Roberto Repole il nuovo arcivescovo di Torino

È nato nel capoluogo piemontese 55 anni fa. Guiderà anche la diocesi di Susa.

Repole Roberto

Don Roberto Repole, 55 anni, è il nuovo arcivescovo di Torino e della diocesi di Susa. A darne l’annuncio questa mattina, 19 febbraio, al Santuario della Consolata a Torino, è stato mons. Cesare Nosiglia, alla guida della diocesi di Torino dal 2010 (e amministratore apostolico di Susa dal 2019). La notizia che il Papa aveva scelto don Repole aveva già iniziato a circolare venerdì ed era stata ripresa da alcuni giornali.

Don Repole è nato a Torino il 29 gennaio 1967. Ha conseguito la maturità classica presso il liceo Valsalice di Torino (1986) e il baccalaureato in teologia presso la Facoltà di Torino nel 1992. Nello stesso anno, a giugno, è stato ordinato sacerdote. Poi sono arrivati la licenza (1998) e il dottorato in teologia sistematica (2001) presso la pontificia Università Gregoriana in Roma. Il neo arcivescovo è docente di teologia sistematica (in particolare ecclesiologia e ministero ordinato) e direttore della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale-sezione di Torino. È stato presidente dell’Associazione Teologica Italiana dal 2011 al 2019 e ha firmato e curato decine di libri, articoli e voci enciclopediche su temi legati alla vita cristiana e alla Chiesa nell’epoca della secolarizzazione. Nella sua veste di teologo ed esperto di tematiche ecclesiali è stato ospite a Fossano dello Studio teologico interdiocesano e dell’Issr.

“Mi consola sapere che lo Spirito è già potentemente all’opera e la Chiesa c’è già - sono state le sue prime parole -. Io vi svolgerò un ministero e offrirò quello che umanamente potrò dare. Ma ci saranno altri ministeri e soprattutto ci saremo tutti noi, una cosa sola in Cristo. Le Chiese di Torino e di Susa non hanno solo un glorioso passato, hanno un presente, dove Dio è all’opera perché il Vangelo raggiunga davvero tutti; e per questo, tale presente può essere persino stimolante e avvincente. Mi consola sapere che come cristiani non siamo certamente una potenza, né dobbiamo esserlo - ha concluso don Repole -. Non abbiamo da offrire a queste nostre città nulla di tutto ciò che esse possono trovare già altrove e in abbondanza. Possiamo offrire, però, quello che nella nostra povertà Cristo ha deposto e depone continuamente in noi: la straripante bellezza del Vangelo, che può generare senso di vita per i più giovani, sollievo e compagnia per i più anziani, vicinanza e cura per i malati, accoglienza ospitale per tutti i poveri e gli emarginati”.

Non sono state ancora fissate né la data dell'ordinazione episcopale né quella di insediamento di don Repole. Fino ad allora, continuerà a reggere la diocesi mons. Nosiglia, 77 anni, arcivescovo della città sotto la Mole e custode della Sindone dall’ottobre 2010.