Dove va la chiesa di Francesco: la sfida della sinodalità

Il 18 maggio a Fossano incontro promosso dall’associazione culturale l’Atrio dei Gentili e dalla Diocesi; approfondimento affidato a Riccardo Battocchio, presidente dei teologi italiani

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Cogliere la portata della Sinodalità come dimensione costitutiva della Chiesa, con particolare riferimento alla Chiesa italiana e alle Chiese diocesane, inserite nel più vasto cammino del Sinodo dei vescovi verso l’assemblea del 2023; riflettere sul fatto che la Sinodalità, come forma di condivisione del potere, è un antidoto formidabile al clericalismo, cioè quella mentalità condivisa da clero e laici che identifica la Chiesa con il clero. Una deriva più volte stigmatizzata da Papa Francesco che la ritiene, a ragione, tra le cause principali di alcuni mali della Chiesa attuale, non ultimo il dramma degli abusi sui minori.

Avendo come orizzonte questi temi, l’associazione culturale fossanese l’Atrio dei Gentili, in collaborazione con la diocesi di Fossano, ha organizzato una serata dal titolo “Dove va la Chiesa di Francesco: la sfida della Sinodalità”. L’incontro è in programma a Fossano, mercoledì 18 maggio alle 20.45, nell’Aula magna del Seminario interdiocesano (viale Mellano 1). Per sviluppare il tema interviene un relatore d’eccezione, il teologo Riccardo Battocchio, attuale presidente dell’Ati, l’associazione dei teologi italiani, professore invitato della Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Riccardo Battocchio

Il riferimento che fa da sfondo è il Documento preparatorio verso la 16ª Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” (7 settembre 2021). “Con questa convocazione - si legge nelle prime righe -, Papa Francesco invita la Chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione: «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Questo itinerario, che si inserisce nel solco dell’«aggiornamento» della Chiesa proposto dal Concilio Vaticano II, è un dono e un compito: camminando insieme, e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrà imparare da ciò che andrà sperimentando quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione”.

In attesa del documento che raccoglie le conclusioni dell’Assemblea sinodale di Cuneo e Fossano, obiettivo della serata non è tanto riflettere sul Sinodo come evento puntuale, ma sulla sinodalità come forma, stile e struttura della Chiesa. E questo richiede una vera e propria conversione, che ha tempi lunghi, che si pone obiettivi di grande rilevanza; il Documento citato ne formula otto, ne riprendiamo due, come “assaggio”: “vivere un processo ecclesiale partecipato e inclusivo, che offra a ciascuno – in particolare a quanti per diverse ragioni si trovano ai margini – l’opportunità di esprimersi e di essere ascoltato per contribuire alla costruzione del Popolo di Dio”; “esaminare come nella Chiesa vengono vissuti la responsabilità e il potere, e le strutture con cui sono gestiti, facendo emergere e provando a convertire pregiudizi e prassi distorte che non sono radicati nel Vangelo”.

Vista la rilevanza del tema per la qualità della vita ecclesiale, alla serata sono invitati, oltre a soci e amici dell’Atrio dei Gentili, tutti coloro che sono interessati a un reale rinnovamento delle nostre Chiese, a quanti lavorano attivamente nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti laicali, negli uffici di pastorale e, naturalmente, i delegati sinodali che hanno partecipato alla recente assemblea del Sinodo di Cuneo e Fossano. Nei giorni successivi, la registrazione della serata sarà disponibile sul canale Youtube delle due diocesi.