Alla fine del mese di agosto si è disputata in Francia e precisamente a Pont de Vaux, situato nel dipartimento Ain dell’Alvernia - Rodano - Alpi, la trentaseiesima edizione del Mondiale Quad, messa in calendario dalla Federazione Internazionale Motociclistica e dalla Federazione Francese, alla quale ha preso parte anche l’equipaggio cuneese composto da Alberto Avalle, Efrem Avalle, entrambi di Murazzo, e Daniel Dalmasso, alla guida di un quad Yamaha YFZ 450r.
Questa gara è molto particolare, in quanto è imperniata su tre giornate e su quattro manche di tre ore cadauna, con la terza, quella del sabato sera, disputata in notturna.
Dopo mezz’ora di prove libere ed un’ora di cronometrate, che determinavano l’ordine di partenza della gara, la compagine inglese, formata da Sheldon Seal, David Cowan e Mark McLernon stacca il miglior tempo, seguito dai francesi Randy Naveaux, Antoine Cheurlin e Sylvain Petit e dagli inglesi James Bevan, Dafydd Davies e Hammersley, tutti su Yamaha YXFR.
Per la squadra cuneese, che aveva concordato di far compiere tre giri del percorso a testa, il primo a scendere in pista è stato Efrem Avalle, seguito da Alberto Avalle e Daniel Dalmasso, che ha staccato il miglior tempo del team, nonostante un tracciato pesante, reso ancora più scivoloso dalla caduta di una leggera pioggia, ottenendo il miglior piazzamento per un team italiano, il trentaquattresimo, su ben novantotto iscritti.
La strategia di gara dei cuneesi prevedeva dei turni di un’ora e mezza per pilota, al termine dei quali veniva effettuato il rifornimento, con il risultato di mantenere posizioni di centro classifica, mantenendo una discreta andatura. Dopo le due manche del venerdì e circa sei ore di gara, portando il quad in parco chiuso ed osservando la catena, che risultava un po’ lenta, si è riscontrata una crepa sul telaio.
Non potendo fare riparazioni tra una manche e l’altra per regolamento, poiché è in vigore il parco chiuso, poco dopo la partenza della terza manche, disputata in notturna al sabato sera, il mezzo è stato condotto ai box, dove è stata fatta una saldatura di emergenza, applicando delle staffe di rinforzo, perdendo i venti minuti iniziali. Per evitare ulteriori danni, si è presa la decisione di girare più lentamente, per cercare di portare a termine le cinque ore e mezza restanti, con una guida più tranquilla, senza affrontare i salti con decisione.
I tre cuneesi sono così riusciti a concludere faticosamente la gara, poiché il telaio si è spezzato anche dal lato opposto, problema che ha causato un notevole rallentamento, facendo perdere al team un giro ogni quattro.
Nonostante il grave handicap i due Avalle e Dalmasso sono riusciti a classificarsi in una onorevole sessantunesima piazza.
Il podio finale è tutto inglese, con l’equipaggio Christopher Tveraen, Harry Walker e Manfred Zienecker, posizionato sul gradino più alto, con i connazionali Sheldon Seal, David Cowan e Mark McLernon in seconda posizione e James Bevan, Dafydd Davies e Hammersley, in terza. Primo equipaggio italiano, quello composto da Mattia Ioli, Nicolò Roagna e Majcol Porracin, che si è piazzato in nona posizione.
E’ stato un vero peccato per i componenti della scuderia Draghi Rossi, perché le posizioni di centro classifica erano sicuramente alla loro portata. L’anno scorso era stata la rottura del motore a fermarli, mentre quest’anno ha ceduto il telaio.
Nonostante tutto i tre piloti e il loro entourage sono stati comunque soddisfatti della tribolata prestazione offerta, con la speranza che vada meglio nella prossima edizione.
“Desideriamo ringraziare chi ci ha permesso di prendere parte a questa lunga ed impegnativa gara e conseguente trasferta: Scuderia Draghi Rossi, Inoxcar, Bar Ellena, Deal Group Srl, Luxury Rent, Paoletti Racing, Domenico Macrì Olio, Ariaudo Calcestruzzi, Agriturismo Casolare Rosa, Mondino Srl, Ci.Va Impianti, STL snow time /show limits, Building Company Limited Srl e Graphic Art One” – il pensiero del sodalizio.
cs