Ai Marlene Kuntz il premio Ciampi alla carriera

Per la commissione "Rappresentano un gruppo fondamentale per il rock del nostro paese"

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Marlene Kunz e Giovanni Lindo Ferretti (Foto Michele Piazza)

Da oltre trent’anni i Marlene Kuntz scrivono le pagine del rock italiano. Era infatti il 1989 quando al nucleo originario formato dal compianto batterista Luca Bergia e dal chitarrista Riccardo Tesio si aggiunsero il bassista Franco Ballatore e il cantante e chitarrista fossanese Cristiano Godano. Negli anni la formazione si è andata modificando per giungere a quella attuale composta da Godano e Tesio insieme a Luca “Lagash” Saporiti al basso dal 2007, dal polistrumentista Davide Arneodo a tastiere, violino, synth, piano, mandobird, percussioni e cori nella formazione dal 2007 al 2014 e di nuovo dal 2018 e, dal 2021, da Sergio Carnevale alla batteria.

Immediato fu il successo della band fin dal primo demo  che conteneva quattro pezzi, tra i quali Trasudamerica. Il resto è una storia costellata di successi in anni in cui il rock italiano ha avuto davvero tanto da raccontare. Da Catartica del 1994 all’ultimo album Karma Clima del 2022 i Marlene Kuntz hanno mantenuto il suono ruvido, i testi profondi, intimi, anche quando gli argomenti sono di portata globale come il recente impegno in favore della salvaguardia dell’ambiente.

Un’attività musicale importante che è stata riconosciuta il 16 dicembre scorso dal premio Piero Ciampi alla carriera assegnato ai Marlene Kuntz, ai CCCP - Fedeli alla linea e ai Not Moving.

Dal 1995 il premio Ciampi porta avanti la memoria del cantautore livornese assegnando premi ad artisti, album d’esordio e premi alla carriera. Nella storia del concorso hanno ottenuto il premio alla carriera artisti del calibro di Frank Zappa, Fabrizio De André, Joe Strummer e Franco Battiato. Le tre formazioni premiate quest’anno sono appartenenti al mondo del rock indipendente in qualche modo collegate tra loro, almeno nelle influenze.

Nati entrambi nel 1981 i Not Moving e i CCCP hanno sicuramente influenzato i lavori dei Marlene Kuntz. Lo stesso Godano in un Dvd sulla storia dei Not Moving ammette di essere passato dall’esterofilia all’amore per un gruppo italiano grazie ai concerti della band punk piacentina, mentre Giovanni Maroccolo ha suonato il basso sia nei CCCP che nei Marlene.

La 26ª edizione del premio Ciampi è stata dedicata alla memoria di Franco Carratori, che del Premio Ciampi è stato ideatore e instancabile animatore, scomparso lo scorso 15 novembre. La sua energia e il suo rifiuto di qualsiasi compromesso hanno contribuito in modo decisivo a rendere il premio quello che è oggi. Il tema scelto per questa edizione fu caro a Piero Ciampi come a Carratori: quello degli outsider. Artista alieno a qualsiasi compromesso con il “sistema”, Ciampi non ha mai ottenuto i riconoscimenti che avrebbe meritato. Un perfetto outsider, dunque. “Sono trascorsi 43 anni dalla sua scomparsa e la situazione non è cambiata - spiegano in un comunicato stampa gli organizzatori del premio -, anzi potremmo dire che è persino peggiorata, con la progressiva scomparsa di luoghi ove esprimere la propria creatività al di fuori delle regole imposte dal mercato. Il Premio Ciampi ha dunque deciso di schierarsi, in coerenza con la sua storia quasi trentennale, a favore di coloro che rifiutano questo stato di cose e che intendono la musica innanzitutto come coerenza, ricerca, percorso artistico e umano. Ed in perfetta sintonia con tale tema quest’anno saranno assegnati tre Premi alla Carriera ad artisti decisivi per la scena musicale italiana che hanno scelto di percorrere una strada estranea a compromessi. I CCCP-Fedeli alla Linea con il loro ‘punk filosovietico’ provocatorio e incalzante furono uno schiaffo alla società dell’apparire che si andava affermando a inizio Anni ’80 e seppero anche ironizzare sulle accuse di essere ‘fedeli alla lira’. In occasione delle celebrazioni per i 40 anni dall’uscita del primo EP ‘Ortodossia’ Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni e Danilo Fatur erano presenti sul palco del Teatro Goldoni per ritirare il premio e dialogare insieme a John Vignola. I Marlene Kuntz rappresentano un gruppo fondamentale per il rock del nostro paese, capaci di dar vita, anche elaborando suggestioni d’oltreoceano, a un suono aspro, intenso e senza manierismi (a Livorno si sono esibiti in versione duo con i fondatori Cristiano Godano e Riccardo Tesio). Quanto ai Not Moving, qualcuno li ha definiti ‘l’underground che resiste’ e ancora oggi sono in grado di emozionare fondendo con la passione di sempre punk, garage e psichedelia”.

Abbiamo parlato con Cristiano Godano, frontman del gruppo, di questo premio e del prossimo futuro della band.

Che significato ha per voi ricevere il premio Ciampi dedicato a una figura “integra” della musica italiana?
Sicuramente lo avvalora, lo rende più completo, anche se l’arte andrebbe vissuta per se stessa, per quello che è. Il valore etico è particolarmente difficile da rintracciare. Sicuramente Ciampi è stato un artista che non ha vissuto il successo che meritava e che ha avuto un approccio alla vita complesso nella sua dannazione e nella sua esaltazione.

Che peso ha condividere questo premio con i CCCP e i Not Moving?
Il premio ci rende felici a prescindere. Il fatto che ci siano i CCCP e i Not Moving è un valore aggiunto, una sorta di riavvicinamento di tre gruppi che hanno calcato la stessa scena. CCCP e Not Moving ci hanno preceduti di una generazione e sulle orme della loro musica noi abbiamo fatto della nostra musica un mestiere di cui vivere. Sono due gruppi che hanno avuto un grande significato per me. Sono tra i pochi gruppi italiani che il Cristiano Godano di allora accettava nel suo Gotha. Ero molto esterofilo. I Not Moving cantavano in inglese ed erano molto credibili, super fighi e si sposavano bene con il mio immaginario musicale ed estetico che guardava molto a Stati Uniti e Inghilterra. I CCCP avevano una magia tutta loro. Il genere era il punk con dei testi estremamente significativi. I loro spettacoli dal vivo erano unici. Credo che sia stato l’unico gruppo che cantasse in italiano capace di darmi le stesse emozioni degli artisti anglofoni che ascoltavo.

Il tema di quest’anno è “outsider”. Vi sentite outsider? In che cosa?
Se guardiamo al significato di outsider dato dai promotori del premio sì perché si intende premiare chi non sa piegarsi alle regole del mercato. Anche noi non sapremmo mai fare una canzone che non ci appartenga profondamente, ma non è una scelta ideologica, ma vitale. Da quello che si può leggere su Piero Ciampi, però, era anche autolesionista nel suo essere rigoroso. In questo ci differenziamo: desideriamo piacere al pubblico, ma alle nostre condizioni.

Il prossimo anno sarà il trentesimo “compleanno” di Catartica e avete annunciato le prime date del tour. Avete in previsione anche di tornare in studio? Come festeggerete questo anniversario?
Faremo dei concerti e se saremo in forma ci divertiremo molto. Sarà un concerto molto elettrico, come Catartica, molto diverso da quello che siamo oggi, lontani dai furori del passato, ma il tour di Catartica sarà impetuoso.