Fotografia e pittura a Bene

Il 7 aprile taglio del nastro per nuove mostre: espongono Grazia Bertano e Franco Blandino

Le nuove mostre temporanee che gli “Amici di Bene” stanno per inaugurare sono (anche) un omaggio a due artisti della Granda, il pittore fossanese Franco Blandino e la fotografa cuneese Grazia Bertano. L’appuntamento è domenica 7 aprile, quando l’associazione culturale taglierà il nastro di numerose esposizioni, allestite in alcuni dei più bei palazzi di Bene Vagienna. Il periodo pasquale sarà inoltre l’occasione di mostrare al pubblico una statua lignea del Cristo deposto e una macchina processionale che raffigura l’Angelo del risorto.

Le mostre 
La domenica dedicata all’arte - il 7 aprile - si aprirà alle 10, con l’inaugurazione della piccola mostra di Egidio Giubergia: le opere sono accolte nella cella del campanile della chiesa parrocchiale, affacciata su piazza Botero.

Alle 10,20 taglio del nastro di “Pomona - I frutti della terra e del lavoro dell’uomo”, esposizione di Franco Blandino, medico e artista: i suoi lavori - Blandino predilige olio e tempera e, per i disegni, la china - sono esposti nella chiesa dei Disciplinanti bianchi. Come suggerisce il titolo della mostra, le opere sono dedicate ai prodotti della terra, ad esempio la frutta e il vino, e alle divinità ad essa legate, in particolare Pomona e Bacco. Si aggiungono alcuni disegni sulla storia di Bene Vagienna, da collegare a un progetto più ampio che ha portato alla stesura di un libro, oggi in stampa: “Bene Vagienna - una città e la sua gente”, volume che reca anche le firme di Maria Grazia Bertola e Bruno Cavallero, sarà presentato alle 16,40 di domenica 12 maggio, a Palazzo Lucerna di Rorà.

Casa Ravera ospita intanto “I colori dell’infinito”, mostra fotografica di Grazia Bertano: la presentazione è fissata alle 10,50 sempre del 7 aprile. Sono esposte immagini scattate sempre ad altitudini elevate - da 3 fino a quasi 5mila metri - nel Nord dell’Argentina, nel deserto di Atacama in Cile e dal Sud della Bolivia. Spiega l’autrice che è, come si può immaginare, non solo un’affermata fotografa ma anche un’instancabile viaggiatrice: “Per noi europei è difficile immaginare che al mondo ci siano luoghi selvaggi e incontaminati con montagne dai colori innaturali, lagune rosse o gialle, immensi salar come l’Uyuni, vulcani sempre attivi, il maestoso cono di Arita dalle forme perfette al centro del salar di Arizaro e le forme bizzarre del Campo de Piedra Pómez.

In particolare, in Sudamerica, si possono vedere montagne gialle e rosse, dune bianche, laghi dalla colorazione rossastra o quasi gialla e formazioni bizzarre disegnate dal vento. Davanti a queste meraviglie naturali non ho potuto fare a meno di scattare immagini spettacolari, con cieli blu solcati da strane nubi: tutto questo si può vedere solamente ad altitudini vicine e oltre i 4mila metri. E, nella mostra, ogni foto è una scoperta di luoghi inimmaginabili per chi non ha viaggiato a quelle latitudini”.

Sempre a casa Ravera e sempre nella giornata del 7 aprile, alle 11,20 taglio del nastro per l’esposizione di ceramiche provenienti dalla collezione di Raffaello Pernici. I “pezzi” risalgono al tardo Ottocento e al Novecento. “Fra mito, vita bucolica e mondanità” è il titolo dell’esposizione.

Alle 12, ancora del 7 aprile, è fissata l’inaugurazione de “Le stanze delle meraviglie”, mostra collettiva di artisti contemporanei organizzata dal Circolo degli artisti di Torino. L’esposizione è stata allestita a palazzo Lucerna di Rorà. E i curatori sono Gian Giorgio Massara ed Angelo Mistrangelo.

L’Angelo del risorto
La chiesa dei Disciplinanti bianchi ospita un’altra iniziativa culturale.
Alle 20,30 di oggi (venerdì 29 marzo), viene esposta una statua lignea policroma del Quattrocento che raffigura il Cristo deposto. E, al suo posto, il 31 marzo comparirà una “macchina processionale” del Settecento che rappresenta l’«Angelo del risorto» e che si potrà ammirare fino al 21 aprile. Il “passaggio” delle due opere vuole ovviamente alludere alla morte e la resurrezione di Cristo, in riferimento al periodo pasquale. Da sottolineare che la macchina processionale, pensata appunto per essere trasportata durante le processioni, in questo caso sarà mantenuta in posizione statica.

Sia il Cristo deposto che l’Angelo del risorto si potranno ammirare dall’esterno della chiesa, attraverso la superficie trasparente che si trova al di là del portone d’ingresso. La macchina processionale si deve ad Ignazio Perucca, scultore torinese.

Gli orari
Tutte le mostre organizzate dagli “Amici di Bene” sono aperte al pubblico con ingresso libero. È possibile visitarle secondo gli orari di apertura degli edifici che le ospitano. A casa Ravera e palazzo Lucerna di Rorà, “porte aperte” nei festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e al sabato pomeriggio dalle 15 alle 18; stesso orario per la chiesa dei Disciplinanti bianchi e la cella del campanile della chiesa parrocchiale, con l’esclusione del sabato quando non è prevista l’apertura.

Le mostre inaugurate il 7 aprile resteranno aperte fino al 30 giugno.