Pino Longo: “Mi ha salvato la generosità di un compagno di Busca”

L’intervista a Giuseppe (Pino) Longo, classe 1923, è la prima di una serie di interviste ai testimoni della 2ª Guerra mondiale, che la Fedeltà pubblica per celebrare i 70 anni dalla fine del conflitto

Pino Longo, 92 anni, in una lunga chiacchierata, ci racconta con trasporto e obiettività i suoi tre anni di guerra, che  nel suo caso hanno significato bunker da scavare agli ordini dei tedeschi e fame e tormento dopo l’armistizio, quando i francesi decisero di far pagare ai prigionieri italiani l’aggressione subita da Mussolini. All’epoca della Seconda Guerra mondiale Pino era giovanissimo; avrebbe dovuto iniziare il quinto anno di scuola superiore ma ricevette la chiamata per l’arruolamento anticipato.

“Due anni prima - ci racconta - quando il Duce annunciò che l’Italia aveva dichiarato guerra alla Francia e all’Inghilterra io, come d’obbligo, andai ad ascoltare il discorso in piazza d’Armi, ma pensavo che non sarei stato coinvolto. Il servizio  militare si faceva a vent’anni. Invece mi fecero partire a 19 anni...”.

 

 

Su la Fedeltà di mercoledì 25 marzo l’intervista a Pino Longo