Una lettera per dire “no” alla discarica

È il primo atto ufficiale del Comitato di salute pubblica “Sarmore”

Il Comitato “Sarmore”, costituito per tutelare la salute pubblica e contrastare l’apertura di una nuova discarica a Salmour, ha stilato una lettera da inviare alla Procura della Repubblica e alle Istituzioni competenti. Partorita con grande fatica e in un clima di alta tensione durante l’incontro di lunedì 1° settembre, la lettera rappresenta il primo atto ufficiale del Comitato, guidato dal presidente Fabio Richerme, sottoscritta dai sindaci e assessori dei Comuni di Salmour, Bene Vagienna, Cervere, Cherasco, Trinità e Fossano (presenti all’incontro). “La possibile riapertura di una nuova discarica - spiega il presidente - riapre una ferita nel territorio che a tutt’oggi non si è ancora rimarginata. Siamo preoccupati anche sulla sicurezza della discarica esaurita. In seguito ad una ricognizione, laddove ci era permesso, lo stato della stessa si è presentato in condizioni di quasi completo abbandono, in netto contrasto con quanto le vigenti normative di legge prescrivono”. Il presidente nella lettera invita la Procura della Repubblica, di concerto con l’Arpa, a effettuare una verifica sulla regolarità della discarica esaurita. “La discarica ormai esaurita - cita la lettera - ha infestato e ancora marginalmente infesta i nostri territori con miasmi tutt’altro che salubri, peraltro oggi vietati dalla legge. Nell’immediato circondario della discarica non c’è famiglia che non abbia avuto almeno un malato di tumore, con un’incidenza che sembrerebbe decisamente superiore alla media nazionale. Abbiamo richiesto dati puntuali e un’analisi mirata è in corso. Ci riserviamo dunque di agire sia civilmente che penalmente, anche con una «Class action» qualora si evidenziassero responsabilità oggettive”. Il presidente riferisce inoltre che, Coabser (Consorzio albese braidese servizi rifiuti) può accogliere rifiuti fino al 2021; lo stesso Ato (Ambito territoriale ottimale) ha deliberato di appoggiare la linea del Comune di Salmour, quindi del Comitato “Sarmore”. “Sorge dunque spontanea la domanda «Cui bono? Cui prodest?» l’apertura di una nuova discarica? Sicuramente non alla comunità - che sia la Regione, la Provincia attraverso la Conferenza dei servizi dovrebbe tutelare - bensì solamente al singolo, l’Aimeri spa”. Il presidente a nome del Comitato avverte: “Che nel caso in cui la discarica fosse riaperta, useremmo tutte le nostre competenze per contestarne la liceità e la convenienza per il territorio, peritando ogni documento emesso con specialisti autorevoli, ricorrendo al Tar, procedendo ad organi superiori e richiedendo ogni possibile controllo agli Enti governativi dedicati quali Arpa, Carabinieri, Ministero, Gdf...”.