La rivolta dei Patronati

Con i tagli voluti dal governo Renzi i patronati rischiano di chiudere. "A pagare sarà la povera gente - dicono - costretta a rivolgersi ai privati"

“Con i tagli previsti dalla Legge di stabilità i Patronati rischiano di sparire o di ridimensionare l’attività”. L’allarme, nell’aria da tempo, è stato ufficializzato lunedì mattina in una conferenza stampa dalle organizzazioni sindacali. “Con i suoi tagli la manovra farà pagare ai cittadini (disoccupati, malati, in procinto di andare in pensione) servizi fino ad oggi gratuiti - dicono i dirigenti delle Organizzazioni sindacali -. Ma se il Governo taglia il finanziamento non possono continuare a offrire i loro servizi gratuitamente. E senza il sostegno dei Patronati  i cittadini saranno costretti a rivolgersi ad avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro o, peggio, a faccendieri”. Per illustrare il “danno” che viene inferto ai cittadini. Le Organizzazioni sindacali hanno messo in campo una serie di manifestazioni pubbliche. Martedì mattina 11 novembre  hanno installato dei veri e propri uffici mobili  di fronte all’Inps di Cuneo dove gli operatori dei patronati hanno svolto la loro normale attività, per rappresentare plasticamente alla popolazione il fatto che, se non si modifica la legge di stabilità, i patronati verranno chiusi.