Inizia come calciatore nelle giovanili dei Rangers di cui era tifoso fin da bambino, ma in seguito ad un incidente al ginocchio chiude definitivamente i sogni di una carriera sui terreni da gioco. A questo punto riprende gli studi all’alberghiero. Apprendistato in Inghilterra, tra i suoi primi datori di lavoro c’è Marco Pierre White che noi italiani conosciamo molto bene per la pubblicità televisiva di un noto dado per il brodo; a seguire in Francia nei prestigiosi locali di Guy Savoy e Joël Robuchon. Apre il primo ristorante nel 1993 nel quartiere di Chelsea a Londra, cui ne seguono altri 25 sparsi nel mondo fra cui Dubai, New York, Los Angeles, Tokyo, Versailles e in Italia nel Chianti a Castelnuovo Berardenga.
Dal 2004 appare in televisione in una miriade di trasmissioni fra cui Hell’s Kitchen, Masterchef, Cucine da incubo, alcuni dei quali prodotti dalla sua casa di produzione One Potato Two Potato.
Ha scritto decine di libri, e dicono sia lo chef più ricco del mondo.
Nella sua cucina di ispirazione francese sono fondamentali le materie prime, rigorosamente prodotti di stagione. Da sempre Ramsay è stato uno strenuo sostenitore della carne in cucina, tanto da essersi attirato le critiche e le ire delle associazioni animaliste e dei vegetariani. In un paio di occasioni ha servito carne a clienti vegetariani nascondendone la presenza nella ricetta, pur criticando apertamente durante una trasmissione televisiva alcune modalità di allevamento intensivo e macellazione.
Memorabili le sue provocazioni a sostegno di un maggior consumo di carne di cavallo in Inghilterra a fianco della giornalista Janet Street-Porter, tanto che l’associazione animalista Peta, in segno di protesta, rovesciò una tonnellata di letame equino davanti all’ingresso del locale londinese di Ramsay, il Claridge’s, situato nel centro città. Lo chef è purtroppo noto anche per il suo carattere irascibile ed impulsivo, tanto da essere aspramente criticato per i suoi modi alquanto brutali. Probabilmente è questa sua viscerale passione per il football che lo porta sovente a prendere a calci le persone che detesta.
GORDON RAMSAY
(Glasgow, 1966)Pluristellato Michelin (14-15 stelle)