Latte in polvere: petizioni di Coldiretti e Slow food

La diffida dell’Unione europea all’Italia perché si uniformi agli altri Paesi nell’utilizzo del latte in polvere nella produzione dei formaggi continua a far discutere e a dividere il mondo agricolo e quello dei trasformatori

L’Unione ha concesso una proroga sull’abrogazione della legge 138, quella che vieta l’utilizzo di latte in polvere nella produzione dei formaggi. Lo ha comunicato venerdì 10 luglio il segretariato generale della Commissione europea; l’Italia ha due mesi di tempo per rispondere alla lettera di “diffida” dell’Unione europea. Il nuovo termine fissato è martedì 29 settembre.

Intanto Coldiretti e Slow food hanno lanciato petizioni e appelli a sostegno della legge 138.

“In oltre 40 anni questa legge ha garantito il primato della produzione lattiero casearia italiana - dicono i dirigenti Coldiretti -; non è un caso se le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015. A rischio c’è un settore che rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano. Il via libera alla polvere di latte - insiste la Coldiretti - mette a rischio 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni, ma omologa e abbassa anche la qualità del Made in Italy e fa aumentare il rischio frodi”.

L’assessore regionale Giorgio Ferrero, parlando a Collisione della questione, ha dichiarato: “Francamente è un problema che non tocca i nostri nove formaggi Dop; essi sono prodotti secondo un disciplinare molto rigido che vieta l’utilizzo di latte in polvere. I formaggi Dop sono prodotti tutti con latte genuino, quasi sempre latte crudo, a garanzia della qualità del prodotto, del gusto, della trasparenza delle produzioni. La trasparenza delle etichette è la strada per garantire i consumatori e i nostri prodotti”.

 

 

Servizio su La Fedeltà di mercoledì 22 luglio