Tenuto segreto fino all’ultimo, il nome del Porro d’oro 2015, annunciato sabato 7 novembre nell’ambito della cerimonia di inaugurazione della 36ª Fiera del porro, ha piacevolmente spiazzato il pubblico. Perché Francesco Gili non è un politico, non è un giornalista famoso, non è un uomo di spettacolo. Gili è uno di noi. Un volontario che fino a pochi mesi fa è stato presidente della Pro loco Amici di Cervere, che con caparbietà, determinazione, anche testardaggine, a volte mettendosi contro la volontà di molti, ha puntato sulla Pro loco riuscendo a realizzare una nuova sede, acquistando un nuovo padiglione per le fiere.
All’apparenza un po’ burbero, dietro quella scorza dura nasconde un cuore tenero, generoso. Il cuore di chi si scioglie facilmente in lacrime nel ricevere questo ambito premio. Il cuore di chi con passione si dedica al volontariato per amore della sua città e della sua gente.
"Quello che tengo a ribadire è che se il Porro d’oro è stato consegnato a me, l’ho ritirato a nome di tutto il gruppo e lo voglio condividere con tutti. A partire da Franco Graglia e la sua Giunta. Grazie a loro siamo arrivati ai risultati di questa Fiera, risultati che non sarebbero stati possibili se il porro non fosse stato valorizzato dal Consorzio dei produttori, grazie all’impegno del presidente Giorgio Bergesio. È anche con loro che va condiviso, oltre che con Corrado Marchisio e la sua Amministrazione. Un sindaco che dopo aver presentato una delle più belle fiere di questi anni, è sceso in prima linea in mezzo ai volontari per asciugare piatti e bicchieri”.
Intervista su La Fedeltà in edicola mercoledì 25 novembre