“R-Women” sulla resistenza delle donne

L'associazione "Sapori reclusi" sostiene un progetto internazionale chiedendo aiuto ai fossanesi

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Azam Bahrani fotografata da Davide Dutto

L’associazione fossanese “Sapori reclusi” sostiene “R-Women”, un progetto di respiro internazionale dedicato alla “resistenza quotidiana delle donne”. E chiede un aiuto ai fossanesi, che possono, tramite il web, devolvere un’offerta libera a partire da un euro, dando così il loro contributo per questa iniziativa che viene appunto sostenuta tramite “crowfunding,” cioè tramite i versamenti che persone comune sono disposte ad effettuare.

Spiegano da “Saporti reclusi”: “Il progetto R-Women  è nato dalla collaborazione di dieci fotografi iraniani e italiani, che attraverso dieci scatti ciascuno racconteranno, da punti di vista differenti e con tecniche diverse, il tema della resistenza quotidiana delle donne, affrontata senza preconcetti o pregiudizi: dallo sport al fronte armato, dalla casa ai reportage di viaggio, dall’esilio politico allo studio”. L’obiettivo è capire meglio “che cosa significhi essere donne oggi, in un mondo che cambia”, a partire dalla consapevolezza che “essere donna è un gioco di continui compromessi e ridefinizione di equilibri, e lo è da sempre e ovunque, nonostante spesso il dibattito venga relegato a temi e aree geografiche lontani”.

Il denaro raccolto servirà per “portare avanti un pezzo del progetto”: “Stamperemo le fotografie che andranno a costituire il corpo centrale di una mostra itinerante che, partendo da Torino, raggiungerà anche città e paesi stranieri”, continuano da “Sapori reclusi”.

Chi desidera donare può connettersi alla pagina web di “Sapori reclusi” (www.saporireclusi.org), dalla quale si collegherà con la piattaforma “Kickstaret”, che gli permetterà di effettuare il versamento. Due informazioni importanti per quanto riguarda le offerte: chi accede a “Kickstarter” deve conoscere l’inglese (“La piattaforma che abbiamo scelto si rivolge in particolare a persone di lingua inglese - dicono da «Sapori reclusi» -: lo abbiamo fatto perché i fotografi che hanno aderito al nostro progetto sono stranieri, ed avere una lingua unica aiuta tutti a comunicare); nel caso che non si raggiunga la cifra necessaria per il lancio del progetto, le donazioni saranno restituite.

Fra i dieci fotografi impegnati in “R-Women”, c’è il fossanese Davide Dutto.