La macchina a vapore di Matteo Merlo

Trebbiatore per una vita, Matteo Merlo seppe conservare alcuni attrezzi storici della mietitura e creare dei modelli in miniatura perfettamente funzionanti; morto tre anni fa, i suoi famigliari mantengono “in forma” i suoi attrezzi riattivandoli di tanto in tanto

Matteo Merlo, trebbiatore da sempre, fin da quando, ragazzino, il papà lo portava con sé nelle cascine dove installava la trebbiatrice a vapore e lui aveva il compito di mantenere vivo il fuoco, ricevette una mietitrebbia in miniatura come primo giocattolo.

Gliela costruì suo padre. Forse è nata da lì la sua grande passione per i modellini che lo ha portato a trascorrere, una volta in pensione, ore ed ore nella sua officina, intento a costruire modelli in scala delle storiche mietitrebbie a vapore, perfettamente funzionanti.

Modelli che prima ha progettato su carta con la competenza di un ingegnere, lui  che aveva Prima di andarsene ha lasciato al genero Tonio Taricco il compito di custodire i modellini e la trebbiatrice storica cui era tanto affezionato, con la raccomandazione di mantenerli in attività, perché un riposo troppo lungo nuoce ai loro meccanismi.

Annualmente, pertanto, Taricco avvia la trebbiatrice a vapore nel cortile di via Ceresolia e le fa fare un giro per mantenerla “in forma”; all’evento partecipano alcuni parenti e amici particolarmente appassionati di queste cose.

 

Il servizio completo su La Fedeltà di mercoledì 20 gennaio