Tamponata con emergenza nella primavera del 2015 la frana di via Salmour, intervenendo anche sul letto del Veglia che fu deviato in attesa di ripristinare la scarpata, a più di un anno e mezzo il progetto sembra arenato, nonostante nel mese di dicembre lo Stato abbia stanziato 47.500 euro.
L'Amministrazione comunale dopo l'incontro con i tecnici della paese per mettere a punto un progetto di contenimento della frana. Risposero l’architetto Antonio Mellano, i geometri Claudio Curti, Stefano Demarchi, Massimo Barbera e Marco Curti, consigliere del gruppo di minoranza. Nonostante il finanziamento da tutti riconosciuto esiguo, ne uscì una soluzione possibile. "Si decise di predisporre un rilievo - spiega il consigliere di minoranza Marco Curti -. In seguito si sarebbe provveduto all’arretramento della terra, quindi si sarebbe dovuto riportare l’alveo del torrente Veglia nel suo letto naturale e predisporre una massicciata. Ma ad oggi nulla è stato fatto. Credo che dalle parole sia ora di passare ai fatti".
“È una situazione molto delicata
da fare in economia - spiega il sindaco - . Non è facile trovare una ditta che intervenga a costi così bassi per un lavoro rischioso. Il mio timore è che se si interviene sul piede della scarpata venga giù altra terra. E se succede qualcosa durante i lavori? Servirebbero più soldi, solo così sarei tranquilla di fare un contenimento fatto a dovere e senza rischi, anche se capisco il disagio dei privati che vivono ai piedi della scarpata”.
Articolo su La Fedeltà in edicola mercoledì 7 settembre