“Il perdurare del blocco del cantiere del Tenda Bis rischia di penalizzare fortemente il nostro territorio cuneese, le sue imprese e l’intera economia”.
A sottolinearlo ancora una volta è il presidente di Confartigianato Imprese Cuneo Domenico Massimino, ricordando che la tratta non è solamente un’arteria stradale per chi va in vacanza, ma anche una via per chi lavora fuori provincia.
La questione del valico è da settimane sul tavolo di politici ed amministratori, in attesa che venga trovata la via più rapida per il ripristino del cantiere e la ripresa dei lavori.
L’ultima riunione, in termini di tempo, si è tenuta lunedì nella sede della Provincia di Cuneo, alla quale erano presenti oltre il ministro Enrico Costa ed i parlamentari Mino Taricco, Chiara Gribaudo e Fabiana Dadone, rappresentanti e delegati di tutte le forze economiche del territorio.
Dalla discussione è emersa la volontà di agire “insieme” per sbloccare il sequestro del cantiere e riavviare un rapporto fiduciario con l’Anas, compromesso dalle recenti criticità.
“C’è bisogno di accelerare i tempi - prosegue Massimino - per evitare che la precarietà della situazione comprometta seriamente l’economia del nostro territorio. Una posizione congiunta da parte di tutti gli attori primari ed i rappresentanti della Provincia può senza dubbio servire a sbloccare il cantiere, i cui tempi si stanno ormai dilatando oltre misura. A tal proposito, vorrei ringraziare il ministro Costa, i parlamentari Taricco, Gribaudo e Dadone e il presidente della Provincia Borgna per l’impegno finora profuso nel sollecitare sul problema attenzione e rapidità decisionale”.
Tra i dati rilevanti che denunciano la criticità di collegamento, emerge non soltanto il calo delle presenze turistiche nella Valle, ma anche difficoltà e ritardi per le tante aziende artigiane che lavorano oltralpe.
“Il valico del Tenda non è solamente una via di comunicazione turistica - evidenzia il direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo Joseph Meineri - ma anche una tratta utilizzata da tanti nostri artigiani associati che hanno commesse in Liguria o Costa Azzurra. Questo va quindi ad incrementare il già alto tributo economico che purtroppo il nostro territorio sta pagando a causa della vicenda».
“Dal 24 maggio scorso, data del sequestro del cantiere - aggiunge il rappresentante provinciale e regionale di Confartigianato Trasporti Aldo Caranta - gli autotrasportatori vivono ulteriori disagi nei tempi e nei modi di percorrenza. Recentemente, si è anche ventilata la possibilità di bloccare il passaggio ai mezzi superiori alle 19 tonnellate, creando forte apprensione nell’ambito della nostra categoria. Una scelta del genere creerebbe danni ingenti a moltissime imprese con ripercussioni pesanti per la nostra economia”.
Su "La Fedeltà" di mercoledì 19 luglio