Riuniti per la verità

Fossano, una delle 100 piazze italiane alla ricerca della verità per Regeni

Giovedì 25 gennaio, alle 17 in piazza Beppe Manfredi, è avvenuto l’incontro organizzato da Amnesty International per chiedere la verità sulla vicenda di Giulio Regeni, il giovane ricercatore torturato, scambiato per una spia e ucciso in Egitto.

La manifestazione è iniziata proprio nell’ora in cui Giulio ha inviato il suo ultimo messaggio e cioè da quando non si sono più avute sue notizie. Amnesty International ha distribuito ad alcuni partecipanti fiaccole e palloncini gialli, simbolo della lotta per la verità su Giulio.

Al centro del cerchio creato dai presenti (circa duecento e per la grande maggioranza studenti e professori dell’Istituto Vallauri), il dirigente scolastico ed assessore fossanese Paolo Cortese ha ricordato la vicenda riferendo alla platea le parole della madre di Giulio, con la quale egli ha avuto dei contatti. Ha anche sottolineato la necessità di non perdere mai la speranza citando l’esempio di Rosa Parks e di Martin Luther King: lo storico discorso del pastore pacifista ripreso da Barack Obama proprio nel suo discorso di insediamento da presidente, il primo presidente statunitense di colore. Proprio come aveva profetizzato nel suo sogno Martin Luther King. Peccato per la mancanza di un microfono: il traffico fossanese e la disposizione a cerchio non hanno consentito una efficace diffusione della voce.

L’incontro si è concluso con un minuto di silenzio, il volo dei palloncini gialli in aria ed un lungo applauso. Alcuni dei presenti si sono recati anche nella Sala Rossa del Comune di Fossano per ascoltare il sindaco Sordella, un rappresentante di Amnesty International ed infine le parole di Paola Regeni, madre di Giulio, che sono state trasmesse attraverso un televisore nella stanza del Comune, a dir poco stracolma. Alle 18:30 le ultime considerazioni del prof. Paolo Cortese hanno posto fine all’incontro.

Da segnalare la massiccia presenza di studenti dell’Istituto Vallauri, che un po’ strideva con l’assenza della cittadinanza al di fuori delle mura della scuola. La manifestazione non è stata segnalata agli abitanti fossanesi: in giro per la città non s’è visto alcun cartellone. Molti passanti incuriositi hanno chiesto cosa stesse accadendo e per cosa si fosse riunita così tanta gente.