Alpi acque, Fossano fissa i tempi per l’uscita

La partecipazione del Comune resta strategica soltanto fino al 30 giugno. L'assessore Vincenzo Paglialonga: “Entro quella data dovrà liquidare il socio privato” 

La partecipazione del Comune di Fossano in Alpi acque resta strategica fino al 30 giugno 2019. Ma se entro quella data il Cda della Società mista per la gestione di acquedotto, fognature e depurazione non liquiderà il socio privato per diventare interamente pubblica, perderà il carattere strategico per Fossano e il Comune - che detiene il 33% delle quote - chiederà di uscirne per costituire al suo posto una nuova Azienda, composta soltanto da Comuni, che possa raccoglierne l’eredità. 

La decisione - approvata dal Consiglio comunale nella seduta del 20 dicembre - si innesta nel lungo e tortuoso percorso verso la Società unica provinciale che, in seguito alle decisioni assunte ad ampia maggioranza dai sindaci della Granda, dovrà essere interamente pubblica. 

La nuova Società vedrà la luce entro la scadenza delle attuali gestioni (appunto il 30 giugno 2019) e sarà in forma consortile, ovvero articolata in più Società anch’esse interamente pubbliche, ognuna delle quali chiamata a gestire una porzione di territorio provinciale.

In questo contesto c’è un futuro anche per Alpi acque (che dovrebbe continuare ad occuparsi del bacino di Fossano, Savigliano e Saluzzo), ma solo a patto che si liberi del socio privato Tecnoedil, pagandone la quota e le altre spettanze. Al momento, tuttavia, il processo è fermo al palo, “nonostante le nostre ripetute sollecitazioni”, come ha affermato il vice-sindaco Vincenzo Paglialonga.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 2 gennaio