“È giunto il momento per porre segni e fare passi concreti. Ma occorre essere d’accordo e camminare insieme ecco perché abbiamo consultato nei giorni scorsi i sacerdoti ed ecco perché questa sera siamo qui per confrontarci”. Sono le parole del vescovo mons. Piero Delbosco all’apertura del Consiglio pastorale interdiocesano che si è tenuto ieri sera (venerdì) a Cuneo nei locali del Seminario. Il tema era, ed è, l’accorpamento delle diocesi di Cuneo e di Fossano che già dal 1999 sono unite nella persona del vescovo pur mantenendo la propria autonomia. “Papa Francesco nell’incontro con i vescovi italiani del maggio scorso ha sottolineato la necessità di accorpamenti tra le diocesi più piccole – ha spiegato il vescovo – ha usato il termine accorpamento che non è fusione o annessione, ma significa che ognuno porta le proprie ricchezze e le proprie peculiarità”. Dopo il video intervento di due esperti, Fabrizio Carletti e Stefano Bucci di Creativ, che si occupa di formazione, gestione e organizzazione delle risorse umane la parola è passata ai componenti dei Consiglio pastorale che suddivisi in gruppi si sono confrontati su prospettive, difficoltà, opportunità e possibili cammini da intraprendere. ”È importante guardare ai passi fatti in questi anni – ha aggiunto il vescovo, sottolineando come si siano avviate collaborazioni tra i diversi uffici e come lo stesso Consiglio Pastorale si riunisca insieme già dal 2016 -. Sono convinto che unire le forze sia un segno profetico, ma occorre lavorare perché ci sia una visione comune, prendendo atto che il contesto è cambiato e che la Chiesa è cambiata”. E ha aggiunto: “In una realtà in cui ci si divide continuamente, noi facciamo un cammino opposto. Questo è un segnale forte e un messaggio che lanciamo”. Quello di ieri sera è stato un incontro ancora interlocutorio. “Nulla è deciso” è stato ripetuto più volte, ma è innegabile che il cammino fatto finora e la rete di collaborazione e scambi tra le due diocesi vadano in quella direzione.
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