Il tempo… tanto per cambiare

scusate il disturbo

Come camminare in un campo minato. Tutto quel che si tocca in queste settimane, e ancor più in questi ultimi giorni è ad alto rischio ci contaminazione politica. Restano pochi argomenti non strumentalizzabili da un fronte o dall’altro. Dal tombino intasato ai commerci mondiali, tutti i temi possono trasformarsi in un “like” o un pollice verso sulla scheda elettorale. Di cosa parlare allora? Resta forse il tempo, inteso come meteo. Quello è un classico da bar, funziona sui social, in coda alla posta e persino dal parrucchiere, dove se la gioca con i pettegolezzi da condominio e il giro di opinioni sull’ultima puntata del Grande Fratello. Parliamo di tempo. Del tempo che non è più quello di una volta, del tempo che dicono che fa sempre più caldo, ma poi in realtà fa freddo. Del tempo che è colpa dei poteri forti, che ce lo impone l’Europa e del tempo che dipende da tutti noi. Che non piove mai. E che se piove... Governo (il resto lo sapete). No, non si può parlare neppure del tempo. Almeno in questo periodo di campagna elettorale. Aspettiamo che finisca. Il tempo? No, la campagna elettorale… che purtroppo non finisce mai.