Il ritorno alla vita di Alessandro e la gratitudine per chi lo ha salvato

Il giovane di Trinità a 20 mesi dall'incidente incontra i sanitari del 118 per ringraziarli

Non si vedevano da quel 6 novembre del 2017, giorno in cui Alessandro Filippi, 18 anni, di Trinità tornando dall’Alberghiero di Mondovì dove frequentava l’ultimo anno fu coinvolto, insieme all’amico Giuseppe, in un brutto incidente stradale. “L’auto su cui viaggiava - dice papà Enrico - slittò a causa del fondo bagnato andando a sbattere contro un camion coinvolgendo il lato del passeggero dove sedeva Alessandro. Giuseppe per fortuna se la cavò con poco, ma per Alessandro ci furono gravi conseguenze”. Sul luogo dell’incidente giunsero nel giro di pochissimo l’equipe del 118 e i Vigili del fuoco.
Alessandro, con tutta la sua famiglia, lunedì 15 luglio, dopo oltre 20 mesi, incontra alla Centrale operativa 118 di Saluzzo, il dottor Luigi Silimbri e l’equipe che lo ha salvato. Per dirgli grazie. "Del giorno dell’incidente non ricordo nulla, ma grazie a loro (indica il dottor Silimbri e l’equipe che lo ha soccorso -ndr.) oggi sono qui. Oggi vi conosco per la prima volta. Ma a voi devo tutto. È grazie a voi se oggi sono qui” dice Alessandro commosso.
"Grazie a te e alla tua famiglia - dice con gli occhi lucidi il dottor Silimbri - per averci voluto incontrare. Per noi questo è un riconoscimento che dà luce e forza al nostro lavoro”.
La vita di Alessandro e quella della sua famiglia da quel giorno è stata rivoluzionata. “Una lunga lotta che abbiamo affrontato insieme” - spiega la mamma. Ma Alessandro è determinato e con il supporto, l’incoraggiamento e la grinta di mamma Silvia, papà Enrico e dei fratelli Matteo e Marta quest’anno si è diplomato all’Istituto alberghiero Giolitti di Mondovì.
La vita torna a sorridere in casa Filippi. Il futuro si apre con i suoi sogni e le sue aspettative ma anche con questo gesto di gratitudine verso l’equipe che lo ha salvato, sentimento desueto ma che rende questa storia ancora più bella e toccante. 
Martedì 16 luglio Alessandro ha un importante controllo a Fontanellato, perché la sua battaglia non è ancora finita. “Tra un anno ti voglio rivedere - conclude il dottor Silimbri - perché voglio sapere come procede come stai!”. Gli abbracci arrivano spontanei come le lacrime. Ma sono lacrime belle.

Articolo su la Fedeltà in edicola mercoledì 17 luglio