Accusato dell’omicidio di Gambasca, si toglie la vita in carcere

Il boscaiolo era l'unico imputato per la morte del fossanese Baldassare Ghigo avvenuta nel 2015

Accusato del delitto di Gambasca si suicida
foto di repertorio

Forse la Corte d'Assise lo avrebbe assolto, o forse no. Di sicuro nel corso del processo in cui era accusato di omicidio sono emerse molte prove a suo favore e quelle dell'accusa hanno vacillato. Si è suicidato in cella, a Cuneo, Matteo Modesto Barra, boscaiolo di Gambasca. Era accusato di aver ucciso il pensionato fossanese Baldassarre Ghigo il cui corpo venne ritrovato carbonizzato il 14 novembre 2015 dentro a un'auto nei boschi sopra Gambasca. La Procura di Cuneo aveva archiviato il caso, dopo aver indagato a lungo su Barra, frequentatore di Ghigo e ultima persona che il fossanese avrebbe visto prima di morire.
L’indagine e, quindi, il processo sono stati voluti dalla Procura generale di Torino (su istanza delle sorelle di Ghigo) che ha assunto il caso sotto la propria competenza. A far riaprire la questione, portando Barra davanti alla Corte d’Assise con l’accusa di omicidio volontario, erano state le tracce di sangue rilevate e analizzate dai Ris di Parma appartenenti a Ghigo e presenti in casa di Barra. In dibattimento il pm ha insistito molto su questo aspetto anche se, a sorpresa, una donna che si occupava delle pulizie nella cascina dell’imputato ha raccontato di aver visto, un giorno lontano dal presunto delitto, Ghigo con la mano fasciata perché, facendo dei lavori, si era ferito.