Medicinsieme, “il servizio infermieristico è a rischio”

Il presidente Silvio Sigismondi: “A queste condizioni non ce la facciamo più”. Scongiurata (per ora) la chiusura pomeridiana. Trattative in corso con l’Asl Cn1

La sede di Medicinsieme

La chiusura pomeridiana del servizio infermieristico di Medicinsieme per ora è scongiurata. La prospettiva di strascichi giudiziari per interruzione di pubblico servizio ha infatti consigliato la cooperativa Medingranda, pur forte delle proprie ragioni, di non dare seguito all’avviso pubblicato a inizio settimana nell’atrio della sede di corso Trento: quello di chiudere l’infermeria, al pomeriggio, a partire da lunedì 26 agosto.
Suona forte, tuttavia, il campanello d’allarme per un servizio molto apprezzato dalla cittadinanza fossanese. E anche dai mutuati di Bene Vagienna, Sant’Albano, Cervere, Trinità e Salmour che afferiscono a Medicinsieme. Il malessere è legato all’aumento del carico di lavoro che per Salvio Sigismondi, presidente di Medingranda, non è più sostenibile alle condizioni attuali. Oggi, per l’infermeria e i servizi collegati, lo studio associato riceve dall’Asl circa 135 mila euro l’anno che si aggiungono alla quota riconosciuta per l’attività medica. A luglio, Medingranda ha avanzato le sue richieste all’Azienda sanitaria. Vorrebbe poter assumere due amministrativi e due infermieri in più (oltre ad alcune “riforme” a costo zero, come l’informatizzazione delle procedure). In soldoni, significherebbe il raddoppio della quota attuale. Ma al momento non ha avuto risposta.
Così, fermo restando il passo indietro sull’ipotesi di chiusura, Medicinsieme si attrezzerà, di qui al 31 dicembre, applicando una sorta di triage per dare priorità ai casi più importanti (come le «medicazioni avanzate») rispetto a quelli di routine, misurazioni di pressione o iniezioni programmabili, "che possono essere svolti anche dal servizio pubblico". Che cosa possa significare per l’utenza, lo si potrà capire già da fine agosto.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 21 giugno