“Il diritto canonico e la teologia possono fare molto di più per promuovere il ruolo delle donne nella Chiesa”. Ne è convinto il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, che rispondendo alle domande dei giornalisti – durante il briefing di oggi (23 ottobre) sul Sinodo per l’Amazzonia in Sala stampa vaticana – ha ricordato che “il diritto canonico, per le donne, prevede tutto, tranne che ascoltare la confessione e celebrare la messa”. “Ci sono tante cose in più che si possono fare per le donne, e dobbiamo farlo”, la tesi del cardinale, che ha sottolineato: “Il Papa vuole un decentramento. Noi vescovi non stiamo sfruttando tutte le possibilità che abbiamo a disposizione per promuovere questo processo”. “Nella Chiesa, chi porta avanti il processo di evangelizzazione e di cura sono le donne”, ha testimoniato suor Roselei Bertoldo, della rete “Un grido per la vita”, impegnata nella lotta al traffico di persone: “Noi siamo la Chiesa e facciamo la Chiesa: il fatto che siamo state chiamate al Sinodo non solo a partecipare, ma ad essere parte attiva del processo sinodale è un frutto del fatto che noi reclamiamo di diventare protagoniste”. “Noi chiediamo di partecipare più efficacemente anche a livello delle decisioni”, l’appello della religiosa: “Stiamo cominciando a fare questo camino: non stiamo zitte, vogliamo uno spazio e cominciamo a costruire questo spazio”.
“Il ruolo attivo delle donne nella vita della Chiesa non è proibito”, ha fatto notare don Zenildo Lima da Silva, rettore del seminario São José di Manaus e vice presidente dell’Organizzazione dei seminari e istituti del Brasile: “Le nostre strutture sono fatte in tal modo che solo certe persone hanno un potere decisionale, ed è questo che dobbiamo cambiare... continua a leggere
M.M. Nicolais (fonte SIR)