In ogni lingua parlata, ci sono parole che cambiano di significato a seconda del contesto nel quale si usano, e di chi è a pronunciarle: la parola “campo” ad esempio, un contadino la intende come il terreno che calpesta e sul quale lavora (“Domani andrò ad arare il campo”), un ragazzo come il luogo in cui trascorrere una settimana estiva con gli amici del gruppo parrocchiale (“Sì, ci vedremo poi al campo”), fino all’amara constatazione: “Qui non c’è campo!”, quando lo smartphone non aggancia la linea telefonica. Allo stesso modo, la parola “chiacchiere” può assumere significati diversi in riferimento a chi ne fa uso: dalla parrucchiera o al bar, fare due chiacchiere significa parlare leggero e senza tanto impegno, durante la lezione in classe esprime il bisogno di distrazione da parte degli studenti, a fronte di una delusione amorosa farne è sinonimo di maldicenza e pettegolezzo...
Le chiacchiere però si fanno soprattutto tra amici, veri amici, tra persone il cui legame viene rinvigorito dallo stare insieme, dalle parole che si dicono, dallo scambio di confidenze e dall’ascolto reciproco. “Ci vediamo a fare due chiacchiere?”: è una fortuna sentirsi rivolgere una domanda del genere, e ad essere sinceri, noi adulti vorremmo ascoltarla molto più di frequente, perché quelle parole all’apparenza innocue, hanno il potere di trasformarci. E come diceva il Concilio Vaticano II a proposito della Sacra Scrittura: “Dio invisibile nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi per invitarli ed ammetterli alla comunione con sé”. Dio “ama chiacchierare” quindi: quello che a volte a noi pare una perdita di tempo, a lui invece piace proprio!
Ecco quindi il senso dell’invito a trascorrere insieme una mezz’oretta nei 4 venerdì che precedono le domeniche di Avvento, dalle 18,15 in Cattedrale a Fossano: “Chiacchiere e Vangelo”. Due amici, Emanuela Romero, docente di religione, e Paolo Tassinari, diacono permanente, dialogheranno attorno alla pagina di Vangelo della domenica seguente proclamata da Bruna Stecca, intervallati da Giuliana Melis e Beatrice Severi, entrambe al flauto. “La proposta - spiegano gli organizzatori - è stata presentata da don Ezio Bodino al Consiglio pastorale delle parrocchie del Duomo e di San Filippo che l’ha fatta propria; certo, forse l’orario non è dei migliori, ma essendo un primo esperimento, si potranno in seguito valutare modifiche. Una piccola occasione, tra una spesa al supermercato e la corsa ad un saggio natalizio del figlio, per ‘fare due chiacchiere’ attorno al Vangelo. Si ringrazia ‘Grafiche Vincenti’ di via Matteotti per la realizzazione della locandina: creativa e originale”.
Il primo appuntamento, titolato “Il sonno nobilita l’uomo”, è in programma venerdì 29 novembre; gli altri tre, sempre nello stesso giorno alle 18,15, nelle settimane seguenti.