Infrastrutture che mancano, Bogna scrive a Conte

Il presidente della Provincia: "Invito il premier a venire a vedere se ci sono stati i passi in avanti che aveva promesso"

Il presidente della Provincia Federico Borgna

I guai della Granda arrivano a Roma. O almeno questa è la volontà. Il presidente della Provincia Federico Borgna ha scritto al premier Giuseppe Conte.

“Le scrivo - recita la lettera - per esprimerle tutta la mia preoccupazione in merito alla grave situazione in cui si trova il nostro territorio della «Granda» a causa dei forti ritardi infrastrutturali che da anni viviamo e che il grave evento meteorologico dei giorni scorsi ha reso pressoché drammatica”. Problema urgente, già denunciato da Borgna nei giorni scorsi, è l’isolamento: “Dopo il crollo di parte del viadotto di Altare sulla Torino-Savona, che solo per un caso fortuito non ha causato vittime, quello che sta emergendo è un panorama desolante. Oltre ad essere in ginocchio a causa di alluvioni e maltempo, oggi la nostra provincia rischia il totale isolamento finendo schiacciata dai blocchi burocratici. Il crollo della Torino-Savona ci isola da sud, l’autostrada Asti-Cuneo è bloccata, i lavori al colle di Tenda sono fermi, quelli per la Variante di Demonte non partono e il colle della Maddalena è chiuso”.

Tra i destinatari della lettera di Borgna, inoltrata lo scorso 27 novembre, ci sono anche il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e il sottosegretario all’Interno Achille Variati. La missiva è stata inviata anche a tutti i parlamentari eletti in provincia di Cuneo.

Borgna ricorda a Conte come ogni anno lo Stato prelevi dal bilancio provinciale 11 milioni 700mila  euro, “risorse che sono indispensabili per portare avanti lavori di manutenzione sulle strade e nelle scuole e che questa sottrazione impedisce di fare”. E sottolinea inoltre come la produttività della Granda debba confrontarsi con la storica e grave mancanza di infrastrutture.

La lettera si conclude con tre inviti rivolti a Conte: a tornare in Granda “per valutare di persona se ci sono stati o no quei passi in avanti che lui stesso aveva auspicato nella sua visita al cantiere dell’autostrada Cuneo-Asti”, “a dare un segnale forte di attenzione al territorio cuneese sospendendo il prelievo statale alla Provincia per almeno 5 anni” e “a fare suo l’appello affinché il problema delle tante infrastrutture stradali bloccate per ragioni burocratiche possa trovare una rapida soluzione”.