Sgomberato il B&B di Trinità dai ragazzi arrivati dal di là del mare

“Buttati in strada con un avviso di due giorni” dice un gruppo di volontari. “Sono avvisati da gennaio” risponde il gestore

I ragazzi ospiti al B&b durante una "partita del cuore"

Venerdì 8 e sabato 9 maggio i ragazzi che risiedevano al B&b Conti Costa nel centro di Trinità hanno dovuto sgomberare i locali, in quanto il gestore intende procedere ad una completa sanificazione e ristrutturazione della struttura. “L’avviso di sgombero gli è stata comunicata solo mercoledì 6 maggio, ancora in emergenza sanitaria” – spiega un gruppo di volontari che segue i ragazzi dal 2015, anno in cui è stato aperto il Centro di accoglienza per migranti.
L’anno scorso, con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza, il Centro avrebbe dovuto essere chiuso: i migranti che erano presenti (una trentina) avrebbero dovuto essere smistati in vari altri centri, lontani da Trinità.
 Alcuni di loro non hanno avuto scelta e sono stati trasferiti; altri, ormai inseriti nel tessuto sociale locale, hanno chiesto di restare. “Il gestore ha offerto ad alcuni (circa 16/18) la possibilità di rimanere. Non sappiamo se ci sia stata una qualche forma di contratto” dicono i volontari.
Mercoledì 6 maggio la comunicazione dell'imminente sgombero. “I ragazzi ci hanno chiesto aiuto per trovare una sistemazione, alcuni di loro lavorano in zona, e in così poco tempo non sapevano dove andare. Ci siamo attivati per aiutarli a trovare una sistemazioni ma purtroppo dato il pochissimo tempo e la situazione contingente legata al Covid19, non siamo riusciti a trovare una soluzione alternativa. Tra venerdì 8 e sabato 9 maggio tutti i ragazzi hanno preso le loro poche cose e sono andati via”.
“È da gennaio che i ragazzi sono avvisati che avrebbero dovuto lasciare i locali perché volevo ristrutturare – spiega Sonia Campra che gestisce il B&b -. Mi ero rivolta anche al sindaco che gentilmente aveva indicato alcuni alloggi a un affitto modico. Ma sono rimasti, alcuni pagando 100 euro al mese, altri meno, altri nulla. Da gennaio a maggio mi hanno versato tra tutti 2.200 euro contro migliaia di euro di spese tra luce, gas, riscaldamento. Sono disgustata per lo schifo che ho trovato, per i sacchi di abiti e scarpe ancora utilizzabili che hanno abbandonato. Una vera delusione! Ma per fortuna ho tutto documentato con messaggi, altrimenti sarebbe la mia parola contro la loro”.
“Al di là delle considerazioni su aspetti legali o di sanità pubblica - concludono i volontari -, ci chiediamo ora se non fosse possibile dar loro più tempo ed eventualmente con l'interessamento fattivo di associazioni umanitarie o di privati, ricollocare i ragazzi in modo meno traumatico e impersonale. Considerato anche il vissuto di persone che sono passate per l'orrore dei centri di detenzione libici e credevano ora di poter essere finalmente trattati da esseri umani.
Per tutto questo, ci è sembrato doveroso ora raccontare questa triste storia con la speranza di poter evitare che comportamenti di questo tipo possano ripetersi e per ringraziare tutti i ragazzi migranti che abbiamo avuto l'opportunità di conoscere e frequentare, grazie ai quali abbiamo potuto imparare molto sulle cose importanti della vita e su come affrontarle sempre con il sorriso, proprio come hanno fatto loro. Grazie ragazzi!”.
I ragazzi intanto hanno trovato una sistemazione seppur provvisoria grazie all’aiuto di una rete di cittadini. A breve dopo un intervento di pulizia e sanificazione inizieranno i lavori di riqualificazione del B&b.

Articolo su la Fedeltà in edicola mercoledì 27 maggio