Fly-In trasforma hotel in un “pacco regalo”

La vulcanica azienda di Bene Vagienna coinvolta nel rilancio di una struttura del lago Maggiore dopo lo stop dovuto al coronavirus

La Fly-In di Bene Vagianna ha trasformato un hotel in un

Trasformare un hotel in un enorme pacco regalo. Raggiungere l’obiettivo servendosi in misura significativa dello “smart working”. E intanto, nonostante il periodo di crisi economica, fare due nuove assunzioni.

È questa, in estrema sintesi, la magia riuscita a “Fly-In”, ditta di Bene Vagienna leader nella realizzazione di strutture gonfiabili. Il lockdown dovuto alla pandemia di coronavirus ha imposto uno “stop” anche ad essa: “Essendo la nostra attività legata anche ai grandi eventi – dice il titolare Mauro Oggero -, l’impatto sulla produttività è stato immediato e avrebbe potuto protrarsi per un lungo periodo. Dopo Pasqua, invece, sono arrivate nuove richieste”. Primo dell’elenco, il progetto per il gruppo Zacchera, che è proprietario di alberghi di lusso sul lago Maggiore e che ha chiesto la collaborazione di “Fly-In” in particolare per la ripertura di una delle loro strutture, l’hotel Splendid di Baveno: “Siamo stati scelti dal Gruppo – continua Oggero – per esaltare la bellezza dei loro hotel e lanciare un messaggio forte dal grande impatto visivo per la loro riapertura. Regalarsi una vacanza era il leitmotiv della campagna. Così abbiamo trasformato il lussuoso albergo Splendid in un enorme pacco regalo composto da due grandi fiocchi rossi e 190 metri di nastro tridimensionale, illuminati anche di notte e visibili da tutto il lago”.

La sfida è stata doppia, proprio per le condizioni di lavoro anomale imposte dal lockdown. Spiegano da “Fly-In”: “Dopo la fase di progettazione, gestita facilmente da casa, il problema più grande era riuscire ad avviare la produzione sartoriale in un momento in cui non era possibile entrare in azienda. Avevamo bisogno di iniziare la produzione: per bypassare il problema, abbiamo pensato di organizzare il lavoro di cucitura da casa fornendo ad ognuna delle nostre sarte il materiale e le macchine da cucire. L’idea trae ispirazione dalla tradizione sartoriale domestica che per tantissimi anni, anche nelle nostre zone, ha rappresentato una grande opportunità di lavoro per moltissime persone; insomma un vero e proprio modello di «smart working sartoriale», o meglio di «smart tailoring». Questo sistema ci ha permesso di avviare la produzione dei due fiocchi, prima di poter far rientrare il personale in completa sicurezza”.

E se doppia è stata la sfida, doppio è anche il lieto fine. La formula ha infatti funzionato così bene che “Fly-In” è riuscita non solo a mantenere inalterato il proprio livello occupazionale, ma ha persino assunto due persone in più. “Stiamo valutando di aggiungere questa modalità di lavoro a casa, parallelamente alla nostra produzione di strutture gonfiabili, anche per prodotti sartoriali di diverso genere, offrendo a tante persone nel nostro territorio una possibilità in più di lavoro”, conclude Oggero.