Bene Banca, Dogliani confermato presidente

I soci promuovono l'amministrazione in carica, che intanto riduce il numero di consiglieri; crescono gli utili e gli indicatori di salute patrimoniale

Una modalità di svolgimento anomala – per le norme anti-coronavirus, tuttora in vigore, che hanno imposto ai soci di non essere presenti fisicamente ed esprimersi tramite un rappresentante –, ma un esito scontato: la conferma del gruppo uscente, contro il quale non c’erano sfidanti, alla guida dell’Istituto. Martedì 30 giugno si è svolta l’assemblea di Bene Banca, che ha rinnovato le cariche ed approvato il Bilancio d’esercizio.

Elia Dogliani, avvocato di 38 anni, ricoprirà ancora il ruolo di presidente, per i prossimi tre anni: da vice, aveva assunto questa carica nel febbraio del 2019, dopo la morte del suo predecessore Elio Panero. Al suo fianco c’è un gruppo costituito “nel segno della continuità” e che “rappresenta le realtà territoriali e produttive dove l’Istituto opera”, come dicono da Bene Banca: ne fanno parte Marco Ballatore, Marco Garello, Filippo Bianco, Matteo Giaccardi, Marco Taricco, Guglielmo Giriodi di Monastero. Il numero dei consiglieri, come si può notare, è sceso da nove a sette, “in una prospettiva di agilità operativa e di contenimento dei costi della governance”.

Per quanto riguarda i conti, “la Banca ha chiuso l’esercizio con un utile significativo e in netta crescita rispetto all’esercizio precedente, pari ad 1,37 milioni di euro”. “Contestualmente – aggiungono dalla Bcc benese –, sono migliorati i principali indicatori di salute patrimoniale dell’Istituto, con particolare riferimento al Cet1 che  ha raggiunto il 16,40%: ciò evidenzia un costante e progressivo rafforzamento di Bene Banca. Anche a livello commerciale, i risultati sono stati molto positivi, con una crescita su tutti i principali comparti: raccolta diretta, indiretta e impieghi registrano tutti un importante miglioramento. L’Istituto ha confermato la propria vocazione di banca del territorio al servizio delle comunità locali e registrato un forte calo dei crediti deteriorati, diminuiti del 34%”. Segno più anche per quanto riguarda il numero di soci, oggi 8.245.

Il presidente Dogliani commenta: “Bene Banca ha mostrato di sapere crescere, in modo armonico, in tutti i comparti principali, garantendo qualità dei servizi e risultati economici e patrimoniali importanti; ritengo che sia stata premiata la politica di serietà e, soprattutto, di equilibrio ed organicità nei miglioramenti che il Consiglio di amministrazione e la Direzione, con la massima coesione ed unione di intenti, hanno perseguito in questi anni. Soprattutto - ed è quello che mi sta più a cuore - la nostra Banca ha saputo essere un riferimento per i propri territori e le proprie comunità; il nostro Istituto è parte integrante e protagonista del tessuto produttivo da oltre 123 anni e questo rapporto, che amo definire «simbiotico», con i nostri soci e clienti, si pone in linea con i valori che seguiamo e che ci riportano alla finalità peculiare del movimento cooperativo, sin dalle proprie origini. Un ringraziamento, sentito, va a tutto il Consiglio di amministrazione, al Collegio sindacale, alla Direzione generale ed a tutti i dipendenti di Bene Banca che sono stati i protagonisti di questo processo di crescita, equilibrata e costante, e che hanno saputo garantire all’Istituto il ruolo che merita. Con grande orgoglio, assieme al Consiglio che ho il privilegio di guidare, mi appresto a questo mandato nella convinzione che – per tutti noi - Bene Banca sia più di un Istituto di credito, ma rappresenti un ideale legame con le nostre origini e con la nostra terra”. “Bene Banca ha chiuso un ottimo 2019  - aggiunge il direttore generale Simone Barra - e sta affrontando con impegno il difficile anno in corso. Nonostante la nota emergenza sanitaria la banca ha continuato ad essere sempre presente sul territorio, erogando nel primo semestre 40 milioni di euro e proseguendo il positivo viatico sin qui intrapreso”.