Verduno, 26 anni dopo, diventa l’ospedale unico di Alba-Bra

Domenica 19 luglio hanno aperto il Pronto soccorso e le attività di ricovero

Ospedale Verduno

Il dado è tratto. Domenica 19 luglio, con l’apertura del Pronto soccorso, il “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno ha fatto il suo debutto come ospedale unico di Alba-Bra, dopo alcuni mesi di rodaggio come ospedale Covid-19. Da quella data, tutte le attività di ricovero (ordinario e in ciclo diurno, come day hospital e day surgery), tutti gli interventi chirurgici, l’assistenza in Pronto soccorso e tutte le indagini, anche ambulatoriali, che richiedono macchinari unicamente presenti in ospedale (per esempio la Risonanza magnetica) o assistenza particolare (per esempio, gastroscopie o colonscopie) saranno effettuate nel nuovo ospedale e non vi saranno più ricoveri ad Alba e Bra. Al San Lazzaro di Alba e al Santo Spirito di Bra verranno invece mantenute tutte le attività di prevenzione e tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche ambulatoriali che non richiedano l’effettuazione in ospedale, sotto l’insegna di “Case della Salute”.

“Siamo coscienti che i cambiamenti generino sempre qualche difficoltà - recita una nota dell’Asl Cn2 -, ma siamo anche convinti che, trascorso un primo momento di adeguamento alle nuove abitudini, in futuro tutto questo rappresenterà un cambiamento «in meglio» per tutti i cittadini”. Si chiude così una storia lunga 26 anni, iniziata nel 1994 per la volontà di sostituire due ospedali vecchi con uno nuovo e di “Serie A”. Una vicenda che nel tempo era divenuta suo malgrado, e al pari dell’autostrada Asti-Cuneo, simbolo di inefficienza.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 22 luglio